Monti Invisibili

Vitorchiano

Quota 305 m

Data 2 ottobre 2020

Sentiero parzialmente segnato

Dislivello 523 m

Distanza 22,65 km

Tempo totale 6:10 h

Tempo di marcia 5:40 h

Cartografia Il Lupo Lago di Vico e Monti Cimini

Descrizione Da Vitorchiano (288 m) seguendo il sentiero CAI 125 per la località Campitella, il mulino e la Cascata del Martelluzzo (226 m, +1,30 h), il Monumento Naturale di Corviano (249 m, +30 min.) con tombe, chiesa rupestre, case ipogee e castello, l’insediamento rupestre della Riserva Naturale di Monte Casoli (165 m, +1,40 h), la località Acquafredda e Vitorchiano (+2 h). Escursione in ripidi saliscendi fra noccioleti, fossi e archeologia.

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Traccia GPS

07vitorchiamodislivello
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043 Vitorchiano moai

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042 Vitorchiano

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041 Vitorchiano

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040 Vitorchiano

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039 Vitorchiano

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037 Brancaleone da Norcia

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036 Vitorchiano

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035 Vitorchiano

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033 Farfalla

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032 Monte Casoli

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031 Monte Casoli case rupestri

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030 Verso Monte Casoli

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029 Asini

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028 Castello di Corviano

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026 Corviano

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025 Corviano casa ipogea

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024 Corviano casa ipogea

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023 Corviano casa ipogea

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022 Corviano casa ipogea

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021 Corviano

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019 Corviano casa ipogea

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018 Corviano

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017 Tombe

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016 Ciclamini

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015 Dalla Cascata del Martelluzzo

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014 Cascata del Martelluzzo

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013 Cascata del Martelluzzo

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012 Cascata del Martelluzzo

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011 Nido di calabroni

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010 Verso la Cascata del Martelluzzo

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009 Verso la Cascata del Martelluzzo

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008 Verso la Cascata del Martelluzzo

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007 Verso la Cascata del Martelluzzo

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006 Vitorchiano

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004 Sentiero CAI 125

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002 Vitorchiano

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001 Vitorchiano

Vitorchiano, 2 ottobre 2020. Ecco tornato l’autunno! E anche se i colori e i sentori permangono quello estivi, in me sorge di nuovo prepotente il desiderio di multichilometriche camminate fra boschi e borghi, alla ricerca delle tracce dell’uomo: da quelle di antiche civiltà a quelle contadine a noi più prossime. La tomba etrusca e il fienile diroccato, il ponte romano e la ferrovia abbandonata.

D’immergermi, insomma, in una natura minore, meno appariscente di quella montana, ma forse per questo ancora più intima e autunnale.

Mettiamoci poi che io in questo fantastico territorio di Tuscia ci sono cresciuto, per completare il quadro di un modo di camminare che è una sorta di ritorno alle origini.

È una calda giornata ottobrina quando con Enrico ci stacchiamo dal borgo sospeso di Vitorchiano, lungo i segni del nuovo sentiero CAI 125. L’agevole percorso di carrareccia lancia la gamba fra boschi di querce e medievali visioni dell’antico feudo.

La foresta è luminosa di ciclamini e il tratturo diviene sentiero, mentre percorriamo balze magmatiche e metamorfiche strapiombanti sul Torrente Martelluzzo, verso il quale principiamo la discesa.

C’inoltriamo fra enormi massi che sembrano collocati ad arte per cingere il cammino. Sciami e nidi di calabroni c’impensieriscono, ma noi non li importuniamo. E poi lungo il fiume ecco la selvaggia bellezza della Cascata del Martelluzzo, accostata al possente muro di un’antica mola.

Uno scivoloso percorso attrezzato con una catena ci riporta sulle balze, costeggiamo alcune tombe antropomorfe e una chiesetta rupestre fino all’affascinante sito di Corviano, imponente sperone ampiamente scavato e modellato dall’uomo. Buie dimore ipogee spalancano occhi su pareti verticali; ovunque le tracce di un uso che si è protratto nei millenni, dal neolitico al secolo scorso.

Le rovine del castello e intraprendiamo una lunga deviazione per l’abitato rupestre di Monte Casoli. Fra chiacchiere e facezie il cammino procede agevole nella foresta; poi per un lungo tratto la traccia si perde e arranchiamo nella vegetazione. Ma ecco il sito, ormai in stato di completo abbandono, sommerso e mangiato da rovi e ortiche.

Riagguantiamo un percorso che fende deserti noccioleti fino a condurci di nuovo sotto i possenti peperini di Vitorchiano.

Facciamo l’ingresso nel medievale borgo dall’antica Porta Tiberina, proprio come fece Brancaleone da Norcia con la sua masnada di straccioni.

La Tuscia è anche questo.

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