Monti Invisibili

Traversata dei Cimini
Quota 868 m
Data 25 ottobre 2014
Sentiero non segnato
Dislivello 783 m
Distanza 28,94 km
Tempo totale 7:05 h
Tempo di marcia 5:49 h
Cartografia IGM 143 IV NE Capranica, IGM 137 III SE San Martino al Cimino, IGM 137 III NE Viterbo
Descrizione Dalla stazione di Vetralla (398 m) della linea ferroviaria Roma–Viterbo per il Convento di Sant’Angelo (605 m, +55 min.), l’Eremo di San Girolamo (751 m, +30 min.), la strada forestale di Monte Fogliano (830 m, +20 min.), Poggio di Croce San Martino (748 m, +34 min.), il belvedere sul Lago di Vico (+20 min.), il sentiero di collegamento fra la S.P. 39 e la S.P. 80, San Martino al Cimino (561 m, +48 min.), la Strada Filante per la Stazione di San Martino al Cimino (380 m, +20 min.) e Viterbo (326 m, +47 min.) con visita della città (1,15 h). Splendida traversata, quasi completamente ciclabile, su strade, carrarecce, tratturi e sentieri.
06 traversata cimini

Traccia GPS

07 traversata cimini dislivello
07 traversata cimini dislivello

061 Viterbo San Sisto

061viterbosansisto

060 Viterbo monumento Granatieri Sardegna

060viterbomonumentogranatierisardegna

059 Viterbo Piazza della Rocca

059viterbopiazzadellarocca

049 Viterbo Piazza del Plebiscito

049viterbopiazzadelplebiscito

047 Viterbo Palazzo dei Papi

047viterbopalazzodeipapi

045 Viterbo San Pellegrino

045viterbosanpellegrino

044 Viterbo San Pellegrino

044viterbosanpellegrino

040 Viterbo

040viterbo

037 Viterbo Piazza Fontan di Piano

037viterbopiazzafontandipiano

034 Viterbo Porta del Carmine

034viterboportadelcarmine

033 San Martino casette a schiera

033sanmartinocasetteaschiera

032 San Martino abbazia

032sanmartinoabbazia

027 Strada Forestale Monte Fogliano

027stradaforestalemontefogliano

025 Selva Cimina

025selvacimina

022 Eremo di San Girolamo

022eremodisangirolamo

020 Eremo di San Girolamo

020eremodisangirolamohdr

016 Eremo di San Girolamo

016eremodisangirolamo

014 Eremo di San Girolamo

014eremodisangirolamo

013 Eremo di San Girolamo

013eremodisangirolamo

012 Eremo di San Girolamo

012eremodisangirolamo

010 Eremo di San Girolamo

010eremodisangirolamo

009 Eremo di San Girolamo

009eremodisangirolamo

008 Verso San Girolamo

008versosangirolamo

007 Convento di Sant'Angelo

007conventodisantangelo

005 Verso Sant'Angelo

005versosantangelo

004 Verso Sant'Angelo

004versosantangelo

003 Verso Sant'Angelo

003versosantangelo

001 Vetralla

Treno per Vetralla, 25 ottobre 2014. A cinque giorni dall’avventura ferroviaria di Monterano, eccomi di nuovo sul treno delle 6,59, pronto a scavalcare la Tolfa verso la limitrofa Tuscia dei Monti Cimini.
L’obiettivo è di realizzare e scoprire una traversata di questo vulcanico gruppo intorno al Lago di Vico, che mi rechi a Viterbo in tempo per il treno della sera.
 
Ore 16,22. Treno per Roma. Il campanile rintocca i tre quarti delle otto, mentre nell’aroma dei camini mi avvio dal borgo di Vetralla in una tiepida giornata finalmente autunnale.
Pochi minuti e sono già sulla deserta asfaltata che sale pigra in quell’oscura e un tempo impenetrabile Selva Cimina che tanto filo da torcere diede nel 310 a.C. all’esercito romano guidato dal console Quinto Fabio Rulliano. Scrive Tito Livio “Era in quel tempo la Selva Cimina più impraticabile e spaventosa (invia atque orrenda) di quanto non lo siano oggi le foreste della Germania e nessuno fino allora vi era penetrato, neppure i mercanti, né ardiva qualcuno entrarvi”. Poi passarono, e le città etrusche caddero ad una ad una nelle mani di Roma.
Il sole illumina le cime degli alberi e in un’ora sono al Convento di Sant’Angelo. Solo un’ora di ricco e piacevole cammino per cinque chilometri, quando in automobile nello stesso tempo ne fai cento, vuoti e senza particolari, e il tempo sembra non passare mai.
E in effetti questa di oggi più che un’escursione è un viaggio a piedi, come gli antichi viandanti, lungo strade, tratturi e sentieri, attraverso città, borghi e paesi.
Abbandono l’asfalto e risalgo un sentiero nel folto della selva, fino a che mi si eleva davanti lo stupefacente Eremo di San Girolamo, isolato e muscoso scoglio vulcanico immerso nella foresta e scavato con una scala e una chiesa ipogea.
Una preghiera e sono di nuovo in cammino nel bosco, lambendo affastellati assembramenti di rocce eruttive, fino a sbucare sulla sterrata forestale che si snoda proprio sul bordo dell’antico cratere Cimino.
I 748 metri del Poggio della Croce ed ecco il belvedere sul Lago di Vico, dove inaspettatamente incontro un collega della palestra.
Una combinazione di sentieri e carrarecce e sono a San Martino al Cimino, dove mi rifornisco di acqua e castagne.
Per Viterbo affronto il solitario dedalo di strade che scende verso la pianura. Forse questo percorso non è il più breve e neanche il migliore per realizzare una traversata dei Monti Cimini, ma sicuramente è il migliore per i miei ricordi: la tortuosa strada da Vetralla a San Martino al Cimino che tanto mi piaceva percorrere, ma papà difficilmente poteva accontentarmi, anche perché per lungo tempo sterrata; i bagni con i cani al Lago di Vico; gli inverni e le estati a San Martino, le più divertenti e serene della mia infanzia.
Camminando e ricordando giungo alla Città dei Papi, che mi da accesso alle sue medievali mura dalla Porta del Carmine.
Nel tepore del primo pomeriggio è tempo di accendere un toscano che mi accompagni in giro per le antiche vie, prima del treno delle 15,53 che mi riporterà a casa.
Create Website with flazio.com | Free and Easy Website Builder