Monti Invisibili

Traversata Blera - Vetralla

Quota 414 m

Data 18 dicembre 2021

Sentiero parzialmente segnato

Dislivello in salita 658 m

Dislivello in discesa 523 m

Distanza 27,75 km

Tempo totale 8:25 h

Tempo di marcia 7:25 h

Cartografia Il Lupo Lago di Vico e Monti Cimini

Descrizione Con il bus Cotral da Roma Cipro Metro A (ore 6,50) a Blera (261 m). Poi per la Tomba Conica (240 m), la Necropoli di Ponton Graziolo (246 m), il Mausoleo romano (277 m), il Colombario (254 m), la Necropoli del Terrone (232 m), la Necropoli della Casetta e la Grotta Pinta (240 m) e ritorno a Blera (+2 h). Poi per il Ponte romano del Diavolo (229 m, +8 min.), la prima via cava (270 m, +20 min.), la seconda via cava con la Necropoli della Lega (250 m, +5 min.), il Colombario (221 m, +15 min.), la Mola sul Biedano (205 m, +25 min.), il Belvedere (203 m, +35 min.), la Necropoli di Pian del Vescovo (193 m, +5 min.), Grotta Porcina (200 m, +37 min.), il Tempio di Demetra (357 m, +1,55 h) e la stazione ferroviaria di Vetralla della linea ferroviaria FL3 (398 m, +1 h). Incredibile escursione fra centinaia di tombe etrusche e innumerevoli motivi d’interesse archeologico e ambientale. Fino a Pian del Vescovo soprattutto su sentieri con difficoltà di orientamento, poi su sterrate. Avvistata una vipera.

Traversata Blera Vetralla mappa

Traccia GPS

Traversata Blera Vetralla altimetria
Vetralla

065 Vetralla

Bosco di Macchia delle Valli

064 Bosco di Macchia delle Valli

Bosco di Macchia delle Valli

063 Bosco di Macchia delle Valli

Bosco di Macchia delle Valli

062 Bosco di Macchia delle Valli

Tempio di Demetra

060 Tempio di Demetra

Tempio di Demetra

059 Tempio di Demetra

Tempio di Demetra

058 Tempio di Demetra

Tempio di Demetra

057 Tempio di Demetra

Tempio di Demetra

056 Tempio di Demetra

Verso Tempio di Demetra

055 Verso Tempio di Demetra

Verso Tempio di Demetra

053 Verso Tempio di Demetra

Grotta Porcina

052 Grotta Porcina

Grotta Porcina

051 Grotta Porcina

Grotta Porcina

050 Grotta Porcina

Grotta Porcina

049 Grotta Porcina

Verso Grotta Porcina

048 Verso Grotta Porcina

Vipera

047 Vipera

Grotta Porcina

046 Verso Grotta Porcina

Necropoli di Pian del Vescovo

043 Necropoli di Pian del Vescovo

Necropoli di Pian del Vescovo

042 Necropoli di Pian del Vescovo

Cunicolo idraulico Biedano

041 Cunicolo idraulico

Cunicolo idraulico Biedano

040 Cunicolo idraulico

Mola sul Biedano

039 Mola sul Biedano

Mola sul Biedano

038 Mola sul Biedano

Blera torre medievale

037 Blera frantoio e torre medievale

Blera colombario

036 Colombario

Via cava e Necropoli della Lega

033 Seconda via cava

Via cava e Necropoli della Lega

032 Seconda via cava

Via cava

031 Prima via cava

Via cava

030 Prima via cava

Via cava

028 Prima via cava

Blera Ponte del Diavolo

027 Ponte del Diavolo

Blera Ponte del Diavolo

026 Ponte del Diavolo

Blera

024 Blera

Necropoli della Casetta

022 Grotta Pinta

Necropoli del Terrone

020 Necropoli del Terrone

Necropoli del Terrone

018 Necropoli del Terrone

Colombario

017 Colombario

Colombario

016 Colombario

Necropoli del Terrone

015 Necropoli del Terrone

Necropoli di Ponton Graziolo

014 Necropoli di Ponton Graziolo

Mausoleo romano

013 Necropoli di Ponton Graziolo

Mausoleo romano

012 Mausoleo romano

Necropoli di Ponton Graziolo

010 Necropoli di Ponton Graziolo

Necropoli di Ponton Graziolo

009 Necropoli di Ponton Graziolo

Necropoli di Ponton Graziolo

008 Necropoli di Ponton Graziolo

Necropoli di Ponton Graziolo

006 Blera

Tomba conica

004 Tomba conica

Tomba conica

003 Tomba conica

Tomba conica

002 Tomba conica

Blera

001 Blera

Blera, 18 dicembre 2021. Il Cotral (l’azienda di trasporto pubblico regionale del Lazio) non smette mai di stupire. Sì, un sito criptico, le fermate misteriose, ma poi trovi delle chicche come un autobus (vuoto) che alle 6,50 del mattino, anche di sabato, ti porta da Roma Piazzale degli Eroi fino a Blera, nel cuore dell’universo etrusco.

E in questa sempre più profonda idiosincrasia per l’automobile, come lasciarsi sfuggire allora l’occasione per almanaccare un’immersione profonda in questo magico territorio, con il privilegio ulteriore di non dover guidare? Il viaggio è un po’ lungo, ma non l’essere concentrati sul volante e la posizione elevata rendono nuova anche una strada nota e lo sguardo si distrae indugiando sui particolari del paesaggio.

Una Blera confettata di gelo accoglie i nostri passi verso l’infinita corona di necropoli che la cinge. Pochi minuti per il Rio Canale e i primi gruppi: entriamo e usciamo dai cupi sepolcri, fra l’odore di terra, di tufo, di storia che è quello della mia infanzia, al seguito di un papà con la passione dell’archeologia.

Costeggiamo la bella Necropoli di Ponton Graziolo e siamo con stupore ai resti di un mausoleo romano e poi, con l’irrinunciabile ausilio di una corda posticcia, ci caliamo in un colombario della medesima epoca.

Con l’aiuto dei pochi cartelli indicatori ufficiali (a volte sbagliati) e di quelli volontaristici sempre puntuali, aggrediamo le tombe a dado della Necropoli della Casetta, dove la Grotta Pinta (che riusciamo a malapena a sbirciare dietro una chiusa inferriata) è l’ultima meraviglia di questo versante prima di rientrare fra le vie del borgo.

Lungo una proda assolata caliamo ora verso il Ponte del Diavolo, per risalire quindi sull’antico percorso della Via Clodia, in un umido versante intrecciato di muscose muraglie.

C’introduciamo in due oscure vie cave e siamo di nuovo sul Biedano per arrampicarci subito all’interno di uno stupefacente colombario di forma fallica.

È tempo ora di attraversare il fiume, in bilico sopra la stretta diga di una diroccata mola. Seguiamo l’aerea trincea di un’opera idraulica, interrotta da un grande masso che ci obbliga a spenzolarci nel vuoto; e poi giù carponi nell’oscurità di un lungo cunicolo idraulico che si affaccia su un mondo di rovi e ci costringe a tornare indietro.

Con passo veloce costeggiamo tombe, tumuli, loculi, per salire infine sul Belvedere, per uno sguardo d’insieme a questo complesso e affascinante mondo dei Rasna che ti fa avvertire con sgomento tutta la difficoltà a ricucire i rapporti di comunicazione fra le sue parti, sovrascritti e cancellati da secoli di genti.

Un boccone nell’assolata Necropoli di Pian del Vescovo e tiriamo dritti per un tratturo, attraverso macchie di querce ancora autunnali e campi coltivati.

Varchiamo una fattoria di cani ululanti sorvolata da numerosi rapaci, un facile guado ed ecco la penultima eccellenza della giornata: la Grotta Porcina. Un tumulo dalle cavità mastodontiche e inquietanti, usate come sepolcri prima e stalle per maiali e bovini poi.

Sono le due del pomeriggio, il sole della stagione è ormai basso sull’orizzonte e il cammino è ancora lungo.

Con passo regolare ricamiamo una serie di carrarecce, tratturi e viottoli: camminare è ricucire il rapporto con quella terra dalla quale troppo a lungo rimaniamo separati da sovrastrutture fisiche e mentali.

Una luce arancione inonda infine il segreto Tempio di Demetra, un santuario rupestre incastrato sotto enormi massi di peperino, dove nel 2006 è stata scoperta una statua della dea con i suoi arredi di culto, ora al museo archeologico di Viterbo.

Riprendiamo l’ultimo cammino, il sole scende definitivamente fra gli alberi del Bosco di Macchia delle Valli, le cime s’infiammano improvvise ed è notte, mentre giungiamo a Vetralla, dove una birra ci accompagna al treno verso casa.