Monti Invisibili
Cammino dei Tre Villaggi
Quota 441 m
Data 28 aprile 2024
Sentiero segnato
Dislivello 557 m
Distanza 30,89 km
Tempo totale 7:46 h
Tempo di marcia 6:48 h
Cartografia Il Lupo Lago di Vico e Monti Cimini
Descrizione Dalla stazione ferroviaria di Vetralla della linea ferroviaria FL3 (398 m) per le Tombe della Valle Cappellana (332 m, +1,40 h), Villa San Giovanni in Tuscia (340 m, +27 min.), Blera (261 m, +33 min.), il Ponte romano del Diavolo (229 m, +8 min.), il Fosso del Biedano, la Quarta Mola (244 m), la Terza Mola (252 m, +57 min.), la Seconda Mola (259 m, +11 min.), Barbarano Romano (341 m, +20 min.), il Fontanile del Pisciarello (317 m), il Calatore di Pisciarello, l’ingresso della Necropoli di San Giuliano (351 m, +36 min.), la chiesa rupestre di San Simone (345 m, +12 min.), la Tomba della Regina (320 m), la Scalinata del Cervo (326 m, +8 min.), Poggio Caiolo (360 m, +11 min.) e la stazione di Vetralla (+1,25 h). Piacevole escursione primaverile in luoghi ricchi di emergenze archeologiche. Chiesa di San Simone chiusa con una cancellata. Incontrati centinaia di altri camminatori.
025 Vetralla birra
024 Marturanum Scalinata del Cervo
023 Marturanum San Simone
022 Marturanum San Simone
021 Barbarano Romano
020 Terza mola
019 Terza mola
018 Terza mola
017 Terza mola
016 Quarta mola
015 Fosso del Biedano
014 Ponte del Diavolo
013 Blera
012 Blera
011 Villa San Giovanni in Tuscia
010 Tomba Margareth
009 Verso Villa San Giovanni
008 Verso Villa San Giovanni
007 Verso Villa San Giovanni
006 Verso Villa San Giovanni
005 Verso Villa San Giovanni
004 Verso Villa San Giovanni papaveri
003 Verso Villa San Giovanni
002 Vetralla gatto
001 Vetralla gatto
000 Cammino dei Tre Villaggi dislivello
Cammino dei Tre Villaggi, 28 aprile 2024. Un cammino tira l’altro e dopo quello dei Minatori della scorsa settimana, una fase tardiva di maltempo mi porta a questa domenica di rientri, con una gran voglia di camminare ma non nessuna di guidare e di imbottigliarmi nel traffico.
Ecco allora che rispolvero un territorio che conosco come le mie tasche, ma dove so di poter trovare sempre nuovi spunti di piacere e motivi d’interesse: Marturanum. Un ambiente dal cuore etrusco, fatto di segrete necropoli, borghi arroccati e oscure forre rigogliose di acque.
E allora perché non vivere sentieri noti in una modalità nuova, percorrendo l’anello del Cammino del Tre Villaggi, che si fregia del titolo di cammino più corto d’Italia? Appena 18 chilometri che noi trasformeremo in 30, col valore aggiunto del raggiungimento ferroviario.
Detto fatto, sono sul treno per Vetralla, dove mi giunge la gradita adesione di Cosimo che mi attenderà in stazione.
In una primavera di colori iniziamo ad appagare il nostro desiderio di cammino, coprendo in chiacchiere, che ci portano sovente fuori strada, questi sei deserti chilometri verso i Tre Villaggi.
Appena lo raggiungiamo il nostro cammino non è più solitario: incrociamo sovente altri camminatori che alla fine stimeremo in alcune centinaia. Ormai ogni realtà territoriale vuole il suo Cammino per attrarre questa sorta di turismo dolce sul proprio territorio. In un paese come il nostro di bellezza diffusa e di una miriade di emergenze storiche, archeologiche e naturalistiche altrimenti difficilmente valorizzabili e tutelabili, la costruzione di questi percorsi può essere la via; a patto di non abbandonarli dopo la realizzazione e di integrarli in un sistema di fruizione che preveda vitto, alloggio e trasporti. E il Cammino dei Tre Villaggi sembra esserci riuscito.
Dopo la Tomba Margareth facciamo ingresso a Villa San Giovanni in Tuscia, il primo borgo del nostro anello. Con il sole che inizia a picchiare, fra cerri e castagni siamo in breve ai tufi di Blera, dove una panchina con vista sulle forre ci concede un meritato spuntino.
Dal suggestivo Ponte del Diavolo facciamo ingresso nel rigoglioso e oscuro Fosso del Biedano, dove incrociamo numerosi altri camminatori. Plaga remota e infossata, era invece in epoca medievale densamente frequentata. Lo testimoniano i tanti cunicoli che si aprono sulle alte pareti e una ferriera e quattro articolate mole con dighe di sbarramento sulle gorgoglianti acque.
L’abitato di Barbarano Romano, terzo e ultimo borgo della sgambata, ci offre una sorsata rigenerante e dopo le fave col pecorino siamo di nuovo in cammino su antichi sentieri etruschi verso il cuore del parco.
Passiamo rapidi fra tombe e tumuli, concedendoci solo la deviazione per la Chiesa rupestre di San Simone, che a un mese dall’ultima mia visita troviamo ormai chiusa da una cancellata.
Il nostro cammino volge al termine. Forziamo sugli scarponi e in breve siamo alla chiusura dell’anello da dove intraprendiamo gli ultimi sei chilometri per la stazione.
Un necessario boccale di birra suggella questa piacevole giornata di cammino. Resta solo un’oretta di treno, dove le palpebre pesanti mi riconducono verso casa.