Monti Invisibili

Anello di Marturanum

Quota 360 m

Data 22 febbraio 2020

Sentiero parzialmente segnato

Dislivello 274 m

Distanza 14,07 km

Tempo totale 7:00 h

Tempo di marcia 5:40 h

Cartografia Il Lupo Monti della Tolfa

Descrizione Da Barbarano Romano (341 m) per il Fontanile del Pisciarello (317 m), il Calatore di Pisciarello, l’ingresso della Necropoli di San Giuliano (351 m, +1 h) con visita del sito (30 min.): Tumulo Cima (346 m), Tomba Costa, Tomba Gemini (327 m), Tomba Rosi (337 m). Poi per la chiesa medievale di San Giuliano (347 m, +15 min.) e la vicina cisterna romana (344 m). Quindi per la tagliata etrusca verso Poggio Caiolo con visita del sito (1 h): Tomba della Regina (320 m), Scalinata del Cervo (326 m), le Palazzine (320 m), Tomba a due piani (328 m), Tombe a Portico (329 m),  Tomba del Cervo (314 m). Pranzo al ristoro Casina di Caiolo. Infine fuori traccia con numerosi guadi lungo il Fosso del Neme fino alla confluenza con il Fosso del Biedano e la Seconda Mola (259 m, +1,30 h), con deviazione per la Cava delle Quercete (268 m, +30 min a/r), la Terza Mola (252 m, +15 min.) e risalita a Barbarano Romano (+40 min.).

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Traccia GPS

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07marturanumdislivello054biedanoquartamola

053 Biedano Quarta Mola

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051 Biedano Quarta Mola

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048 Cava delle Quercete

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045 Biedano Seconda Mola

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044 Fosso del Neme

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043 Fosso del Neme

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041 Fosso del Neme

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040 Fosso del Neme

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039 Fosso del Neme

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038 Tomba del Cervo

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037 Tombe a Portico

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035 Le Palazzine

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032 Scalinata del Cervo

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031 Tomba della Regina

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029 Cisterna romana Buffy

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026 Chiesa di San Giuliano

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023 Chiesa di San Giuliano

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019 Tomba Costa

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016 Tumulo Cima

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015 Tumulo Cima

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013 Parco Marturanum

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012 Buffy

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011 Verso Marturanum

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009 Fosso Sarignano Buffy

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008 Fosso Sarignano guado

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004 Calatore del Pisciarello

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003 Fontanile del Pisciarello

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002 Barbarano Romano

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001 Barbarano Romano

Anello di Marturanum, 22 febbraio 2020. “L'avventura sta nello spirito di chi la cerca, e, appena si riesce a toccarla con un dito, quella svanisce per rinascere più in là, in altra forma, ai confini della fantasia”.

Non sono completamente d’accordo con Pierre Mac Orlan, scrittore inquieto che fu anche soldato e viaggiatore (ma sono io?). Sì, l’avventura è sicuramente uno stato dell’anima, indipendente dall’esoticità dei luoghi e che puoi trovare in una foresta impenetrabile o nel giardino sotto casa, ma non la sento svanire quando – fortunatamente di frequente – la raggiungo.

Non sarà più l’avventura giovanile dei lunghi viaggi zaino in spalla, delle notti all’addiaccio, del conciliare il pranzo e la cena e magari trovare anche un posto per dormire, ma quando mi ci trovo immerso non la sento svanire, anzi ne sono rafforzato nel desiderio di cercarne un’altra.

E l’avventura è probabilmente anche il miglior modo per far camminare i ragazzi (per tacer delle mogli), sempre tesi alla ricerca di nuovi stimoli. Sì, perché non possiamo trascurare l’aspetto pedagogico dell’avventura, l’utilizzo di esperienze motivanti per ampliare l'apprendimento oltre la formale e a volte ingessata istruzione scolastica e la miriade d’impegni ai quali li costringiamo.

L’avventura, termine che dal latino ad-ventura indica proprio ciò che accadrà, rende infatti incerto il futuro, lo apre a promesse e lo riempie di sogni, alla faccia dell’incerta sicurezza nella quale blindiamo le loro e le nostre vite.

Perché l’avventura – una libertà capace di stimolare la creatività e il rifiuto del conformismo – mettendo l’individuo di fronte alle proprie paure, insegna a gestire il rischio e a fiutare il pericolo, incanalando in una direzione sana quella trasgressione adolescenziale che spinge inevitabilmente i giovani alla ricerca di qualcosa di ineffabile ed elevato, che si differenzi dagli avvenimenti quotidiani della vita familiare.

Il territorio di Marturanum è quanto di meglio per questa ricerca di nuovo e d’inconsueto, una sorta di parco avventura naturale dai continui e diversi motivi d'interesse: le tombe da esplorare, le vie cave dove intrufolarsi, i guadi e le piccole arrampicate dove mettere alla prova il proprio coraggio. E ancora i fuorisentiero con i piedi nell'acqua, i cinghiali (vivi e morti) e il cammino a fil di strapiombo, sotto la guida attenta dei genitori.

Perché il rischio maggiore per i bambini è aver intorno adulti che non li lasciano rischiare.

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