Monti Invisibili
040 Piana del Fucino
039 Fonte Canale
038 Grotta dei Pastori
037 Prati del Cafornia
036 Alta Val di Teve
035 Prati del Cafornia
034 Sella del Cafornia
032 Verso Monte Cafornia
031 Verso Monte Cafornia
030 Sevice e Costognillo
029 Corvo Intermesoli Corno Grande
028 Monte Velino bici
027 Leo Francesco Marco
026 Monte Velino
025 Monte Velino
024 Grifoni
023 Grifoni
021 Verso Monte Velino
020 Verso Monte Velino
019 Verso Monte Velino
016 Verso Monte Velino
014 Verso Monte Velino
013 Verso Monte Velino
011 Verso Monte Velino
010 Verso Monte Velino
007 Zoe
005 Colle Pelato
004 Monte Cafornia
003 Piana del Fucino
002 Velino e Cafornia
001 Velino e Cafornia
Monte Velino, 2 novembre 2017. La nostra amicizia virtuale su Avventurosamente aveva preso forma a maggio con l’agognata scarpinata sul lontano massiccio della Montagna dei Fiori: le intense fioriture, le ultime chiazze di neve e anche la conoscenza con le due vivaci facce pelose Linda e Zoe.
E sono le ultime fioriture e le prime cime imbiancate a salutare il nuovo incontro del Club Cialtroni della Montagna, sui sentieri di una vetta che amo: quel Monte Velino, re della Marsica, capace di farmi sentire a casa ogni volta che m’immergo nelle sue pieghe.
Un rilievo piramidale che, insieme ai gemelli Sevice e Cafornia, erge sul Fucino una muraglia all’apparenza inaccessibile, che non lascia neanche immaginare l’articolato sistema di vette e di valli nascosto alle sue spalle. Sì, perché il Velino è una montagna non difficile ma sempre faticosa da raggiungere nel suo dislivello e che, soprattutto dal versante meridionale, sale dritta alla meta, senza indugiare in lunghi avvicinamenti o con sentieri che cambiano più volte direzione.
La romanzesca Fontamara (perché a mio parere è proprio Massa d’Albe l’immaginario borgo dei “cafoni” di Ignazio Silone) snocciola i primi passi del ritrovato gruppo di amici, mentre Linda e Zoe saggiano gioiose le nuove pietre sotto i polpastrelli.
Recuperando nel cammino alcuni mesi di racconti, con Francesco e Leonardo raggiungiamo il primo gradino roccioso di questa normale da sud, che impegna non poco le zampe delle nostre puzzole.
Il sentiero procede ripido e inesorabile, fra verticali castelli di massi e affastellamenti rocciosi nei quali c’insinuiamo curiosi. E mentre saliamo altre vette si creano all’orizzonte e alle nostre spalle la Piana del Fucino si allarga nelle brume.
È con un senso di vertigine che seguiamo con lo sguardo nel blu del cielo uno stormo di grifoni che, attirato dalla piccola Zoe, si avvicina più del dovuto.
La grande croce saluta il nostro arrivo nei vasti panorami di un selvaggio ambiente di alta montagna e tutta la complessità di valli e di vette del Velino si dispiega ai nostri occhi, insieme a un mondo che dal Vettore, arriva alla Majella passando per il Gran Sasso.
Nei toni caldi di un sole obliquo inizia la nostra discesa sul crinale che avvolge l’ampio circo glaciale verso il Cafornia, lambendo il Vallone dei Briganti nell’alta Val di Teve. Lungo la Cimata Fossa dei Cavalli caliamo nei campi dorati dei Prati del Cafornia, fino all’ombrosa Grotta dei Pastori che ci accoglie per un tè caldo con salvia e timo, sapientemente preparato da Leo.
L’ultimo sole ci accompagna sulle svolte del sentiero verso Fonte Canale. Con le luci del Fucino che brillano nell’oscurità, una pallida luna si affaccia dalle creste ed è ormai notte fonda quando raggiungiamo di nuovo Fontamara.