Monti Invisibili

Il Costone

Quota 2.271 m

Data 6 febbraio 2016

Sentiero segnato

Dislivello 780 m

Distanza 17,99 km

Tempo totale 9:10 h

Tempo di marcia 7:18 h

Cartografia Il Lupo Velino-Sirente

Descrizione Dal Rifugio Alantino di Campo Felice (1.533 m) per lo shelter della Miniera (1.631 m, +35 min.), la Val Leona, il Rifugio della Cisterna (1.781 m, +40 min.), il Passo del Puzzillo (2.073 m, +1,30 h), la vetta occidentale del Costone (2.239 m, +1 h), la vetta orientale del Costone (2.271 m, +1 h), il Rifugio Sebastiani (2.102 m, +50 min.), il Rifugio della Cisterna (1.781 m, +38 min.) e il Rifugio Alantino (+1,05 h). Innevamento lieve già dalla partenza con neve portante e poco spessa durante il percorso. Necessità di ramponi su vetrato in un ampio imbuto in ombra verso la vetta occidentale del Costone e poi nella discesa verso il Sebastiani; tratti ventati completamente scoperti sulla cresta. Giornata tersa e con ampia visibilità dalla Majella ai Sibillini. Piacevole incontro in vetta con Pupetta (Francesca Mastromauro) e Il Socio (Massimiliano) del Club2000 m.

06 costone log

Traccia GPS

07 costone dislivello
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051 Rifugio Sebastiani

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047 Rifugio Sebastiani

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046 Rifugio Sebastiani

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045 Massimiliano Pupetta Marco

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044 Majella

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041 Il Costone orientale

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040 Verso Il Costone orientale

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037 Vallone di Teve

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034 Verso Il Costone orientale

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032 Gran Sasso

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027 Lago della Duchessa

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026 Cresta del Costone

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024 Verso la cresta del Costone

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022 Ramponi

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019 Passo del Puzzillo

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018 Verso il Passo del Puzzillo

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017 Il Costone

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016 Il Costone

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014 Il Costone

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011 Verso il Passo del Puzzillo

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009 Monte Puzzillo

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006 Verso il Passo del Puzzillo

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003 Val Leona

Il Costone, 6 febbraio 2016. Il contatto con la natura ha la capacità di suscitare particolari emozioni nel nostro animo: gioia, stupore, serenità, malinconia, a volte anche noia o paura; ma comunque una trepidazione, un turbamento balsamici in un mondo che rifugge l’emotività. Ma per imitazione la natura evoca in noi anche alcune virtù: la tenacia delle piccole sassifraghe che si aggrappano su aride pietraie, la pazienza del ruscello che scava lento la sua via, l’imperturbabilità della montagna che guarda indifferente il nostro affaccendarci.

E così noi, inconsapevolmente, frequentando i boschi e le montagne diveniamo più buoni, coraggiosi, prudenti, temperanti, a volte gentili. Il problema è cercare di mantenere queste qualità una volta rientrati nel consesso civile.

Una distesa di neve, un pendio ghiacciato, candide vette lontane, quale tipo di emozioni possono infondere nell’animo del camminatore? Oggi è stata la volta di gioia, paura, tenacia, stanchezza, condivisione, mentre c’inerpicavamo sulla lunga cresta semicircolare del Costone, nel Parco Regionale del Sirente Velino: un grigio treno roccioso dalle splendide vedute su tutte le vette dell’Appennino centrale e sulla suggestiva Fossa del Puzzillo.

In questa scombinata stagione ci avviamo con Roberto dal Rifugio Alantino di Campo Felice su un inaspettato anche se sottile innevamento. Lambiamo lo shelter della miniera e c’immergiamo nei radi boschi della Val Leona che presto si spalanca sull’ampio circo montuoso che dal Puzzillo giunge al Sebastiani.

Sotto un cielo oltremare stentiamo a trovare l’equilibrio termico in un continuo di leva e metti. La parete del Costone si approssima inaccessibile e deviamo ripidi verso i 2.073 metri del Passo del Puzzillo, da dove la vista si apre dai Sibillini alla Laga al Gran Sasso, con un contrasto evidente fra i candidi versanti boreali e i brulli meridionali.

Pochi metri per rendersi conto che l’ampio imbuto in ombra verso la cresta non vede sole da giorni ed è ora un pericoloso scivolo vetrato. Un rollo di pane sfugge a Roberto e alla vista, mostrandoci cosa accadrebbe se scivolassimo.

Ramponi e piccozza, che appena scalfiscono la diamantina superficie.

«... Da me, da solo, solo con l'anima, con la piccozza d'acciar ceruleo, su lento, su anelo, su sempre; sprezzandoti, o gelo!

E salgo ancora, da me facendomi da me la scala, tacito, assiduo; nel gelo che spezzo, scavandomi il fine ed il mezzo».

Rimuginando con prudenza il Pascoli siamo sulla cresta e, traballando sui ramponi fra rocce e ghiaccio, ai 2.239 metri della vetta occidentale del Costone.

Ora la lunga cresta glaciale fra alterne vedute sul Lago della Duchessa e sulla Fossa del Puzzillo. Tratti di neve dura e sottile, altri di erba secca e gialla ed eccoci ai 2.271 della vetta orientale. Mentre ammiro una Majella ben innevata, il piacevole incontro con Pupetta e Massimiliano del Club2000 metri: un'altra emozione della montagna.

La pigrizia di riarmare i ramponi ci fa evitare la via diretta per il Sebastiani a favore di quella verso il Colle dell’Orso, ma presto ci avvediamo che le cornici ci impedirebbero comunque di agguantare il sentiero: a malincuore rimettiamo i ferri e caliamo cauti per l’erto pendio

Con i raggi che trapelano dalle creste finalmente il rifugio, una birra e una fetta di crostata.

Ci avviamo soddisfatti sulla via del ritorno e confortati dall’ultimo sole ci avvolgiamo nella nuvola di un toscano.

Tu chiamale se vuoi…