Monti Invisibili

Monte Cava
Quota 2.000 m
Data 16 giugno 2023
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.161 m
Distanza 17,37 km
Tempo totale 7 h
Tempo di marcia 6 h
Cartografia Il Lupo Velino-Sirente
Descrizione In bus Cotral a Corvaro (834 m). Poi per il borgo vecchio, la Fonte dei Copelli (1.290 m, +1,17 h), il bivio di quota 1.360 (+10 min.), Pratandrea, il Vao di Femmina Morta (1810 m), Monte Rotondo (1.993 m, +1,51 h) e la vetta (2.000 m, +10 min.). Ritorno per il Male Passo (1.860 m, +15 min.), il Coppo di Cava (1.743 m, +32 min.), il bivio di quota 1.360 (+45 min.) e Corvaro (+1 h). Piacevole escursione in ambiente molto fiorito. Rinvenuto un palco di cervo sul sentiero di collegamento 1A a sud di Monte Cava, fra il Male Passo e il Coppo di Cava, alla coordinata 42°13'43"37, 013°17'53"74.

monte cava mappa

Traccia GPS

corvaro

028 Corvaro birra

corvaro vecchia

027 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

026 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

025 Rocca di Corvaro

castagni secolari

024 Castagni secolari

coppo di cava

023 Coppo di Cava

coppo di cava

022 Verso Coppo di Cava

coppo di cava

021 Palco di cervo

monte cava

020 Male Passo

monte cava

019 Pozzo scoperto

monte cava

018 Da Monte Cava

monte cava

017 Monte Cava

monte cava

016 Mucche

monte cava

015 Verso Monte Cava

monte cava

014 Ferrarecce

monte cava

013 Vao Femmina Morta

monte cava

012 Vao Femmina Morta

monte cava

011 Verso Vao Femmina Morta

monte cava

009 Verso Vao Femmina Morta

monte cava

008 Calegare

monte cava

007 Verso Fonte dei Copelli

ganoderma

006 Gganoderma

corvaro vecchia

005 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

004 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

003 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

002 Corvaro vecchia

corvaro vecchia

001 Corvaro vecchia

monte cava dislivello

000 Monte Cava dislivello

Monte Cava, 16 giugno 2023. Non sempre il valore di un’uscita in montagna è dato dalla camminata stessa. A volte lo trovi in un buon raccolto di orapi, in un toscano fumato sulle rive di un ruscello o nell’avvistamento di un animale selvatico. Questa volta io l’ho trovato nella modalità di trasporto che mi ha condotto all’attacco del sentiero: il mezzo pubblico.
Unica modalità – oltre ovviamente allo stesso cammino – capace di appagare quell’anelito di libertà che è il sale di tutte le mie escursioni. Purtroppo, soprattutto qui in Appennino, – è ben difficile soddisfare questa aspirazione a non farsi imprigionare nelle noiose ed esose lamiere della propria vettura; avvalendosi unicamente dello scarno parco di trasporti pubblici a disposizione. Più semplice per le basse e medie quote, praticamente impossibile in giornata per le alte.
Tranne con questa rara opportunità che dalla stazione Cotral di Roma Ponte Mammolo, per la modica cifra di 5 euro, ti porta ben prima delle 9 del mattino a Corvaro, borgo sul margine occidentale della Riserva della Duchessa e quindi del Parco Regionale Sirente-Velino.
Una simile possibilità meriterebbe ben più ampia avventura – in parte effettivamente sfruttata in una bella Traversata del Velino un paio di anni or sono; ma questa volta alcune circostanze mi fanno accontentare di un piacevole anello su questo poco frequentato 2000 tondo tondo dell’Appennino.
E così, senza il cruccio dell’automobile, sono già in cammino fra le suggestive e dirute pietre di Corvaro vecchia, in un bosco di querce che pian piano di trasmuta in uno di castagni, con pluricentenari patriarchi che fanno buona guardia al percorso.
Da un fangosissimo tratturo approdo ai prati fioriti di Calegare e poi dall’ampia Sella del Vao di Femmina Morta il cammino diviene un’aerea cavalcata fra contrapposte vedute, con la prossima cortina del Gran Sasso ancora avvolta di nembi e nevi.
Ai 2.000 metri del Monte Cava sbocconcello qualcosa nel silenzio del vento e poi calo fra i ginepri a intercettare il sentiero di collegamento per la conca del Coppo di Cava. Trovo un bel palco di cervo: lo ammiro ma lo lascio lì, che in realtà non saprei che farmene.
Saluto di nuovo i patriarchi e già i tetti di Corvaro annunciano il termine del mio cammino. 
Un’oretta di attesa per il bus, fra il vociare dei ragazzi del borgo, che un paio di birre sanno rendere piacevole e veloce.