Monti Invisibili

Monte Marsicano

Quota 2.253 m

Data 19 giugno 2021

Sentiero parzialmente segnato

Dislivello 1.244 m

Distanza 22,45 km

Tempo totale 9:40 h

Tempo di marcia 8:16 h

Cartografia Il Lupo Monti Marsicani

Descrizione Da quota 1.320 della sterrata per le Sorgenti del Tasso per lo Stazzo di Camporotondo (1.700 m, +1,08 h), Camporo, il Valico di Corte (1.950 m, +54 min.), lo Stazzo di Val di Corte (1.900 m, +5 min.), Monte della Corte (2.182 m, +50 min.), la Sella Orsara (2.102 m, +10 min.), l’anticima del Marsicano (2.220 m, +30 min.) e Monte Marsicano (2.253 m, +20 min.). Ritorno per la Sella Orsara (+50 min.), lo Stazzo di Valle Orsara (1.920 m, +25 min.), la Valle Orsara, il Ferroio di Scanno, le Sorgenti del Tasso (1.540 m, +2,37 h) e la macchina (+27 min.). Anello bello e faticoso, dai molteplici ambienti e prevalentemente fuori sentiero. Progressione particolarmente difficile nella Valle Orsara. Avvistati alcuni camosci e un cervo.

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Traccia GPS

07marscicanodislivello
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033 Sorgenti del Tasso

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032 Ferroio di Scanno

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031 Ferroio di Scanno

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030 Valle Orsara

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029 Valle Orsara

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028 Stazzo di Valle Orsara

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026 Camoscio

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025 Verso Sella Orsara

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024 Val di Corte

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023 Monte Marsicano

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022 Con Andrea Calabrese

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021 Monte Marsicano

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020 Monte Marsicano

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019 Val di Corte

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018 Val di Corte

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017 Verso Monte della Corte

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016 Verso Monte della Corte

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015 Stazzo di Val di Corte

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013 Stazzo di Val di Corte

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012 Stazzo di Val di Corte

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011 Valico di Corte

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009 Camporo

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008 Camporo

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006 Stazzo di Camporotondo

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005 Stazzo di Camporotondo

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003 Verso Stazzo di Camporotondo

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001 Valle del Tasso

Monte Marsicano, 19 giugno 2021. Non c’è niente da fare: le vette marsicane – spesso arrotondate e tutte simili a se stesse – non sono probabilmente le più affascinanti del nostro Appennino. Eppure ogni volta che sono lì, mi sento in pace con il creato e con me stesso, tanto che se ci manco da un po’, sento il bisogno di tornarci.

E ogni quadrante del Parco (per noi del Centro il parco per antonomasia, con la P maiuscola) vellica l’animo in maniere diverse.

Ci sono le prode selvagge delle Mainarde e dei Monti della Meta, le intime valli che sovrastano il corso del Sangro e le estese e remote foreste che dall’alta Val Fondillo scendono poi nella Val Canneto. E poi c’è anche tutta quella vasta area – bucolica, selvaggia e increspata – che da Scanno risale all’omonimo Ferroio e di lì, volendo, al Marsicano. Un sistema di valli isolate, crinali e vette dove i sentieri scarseggiano e che richiede sudore e stupore per essere affrontato.

Siamo ormai prossimi alle Sorgenti del Tasso, quando con Enrico ci avviamo in questo magico mondo, ricco di fiori e di ampie chiazze di neve che ancora occhieggiano dalle cime. Alternando comodi tratturi con ripidi fuorisentiero siamo in breve ai 1.700 metri dello Stazzo di Camporotondo, dove la traccia ci abbandona pressoché definitivamente.

Saliamo e caliamo in amene vallette, seguendo linee pastorali che univano vecchi stazzi, ed entriamo nel mondo della Corte: dai 1.950 metri del suo Valico al diruto Stazzo immerso in un mare di orapi, attaccando la ripida salita per il Monte con splendida vista sulla boscosa Valle. Poi sul lungo cordone della Sella Orsara che l’unisce alla cresta del Marsicano e di lì, lungo lingue di neve siamo in vetta.

Mentre cincischiamo si avvicina un altro camminatore: “Mi scusi… lei è Montinvisibili?”. Al di là del “lei” che mi schianta addosso tutti i miei 55 anni, mi fa piacere riceve gli elogi di Andrea Calabrese che dichiara di essere un grande appassionato del mio sito.

Per il ritorno decidiamo di affrontare la selvaggia Valle Orsara, sperando di trovare comunque una traccia agevole. E invece dopo il diroccato Stazzo di Valle Orsara iniziamo una battaglia su pendii scivolosi e sconnessi. Duriamo fatica a rimanere in piedi e a capire la direzione, seguita a forza di gps. Poi una vecchia carbonaia ci rincuora, e infatti di lì inizia una traccia, che s’ingrossa presto in una carrareccia abbandonata e ingombra di ramaglie.

Siamo stanchi e la strada ci porta a spasso per un bel po’, ma ormai è solo cammino e in un paio d’ore siamo alle gelide Sorgenti del Tasso che confortano finalmente l’anima e il corpo.