Monte Arazzecca
Quota 1.830 m
Data 3 marzo 2015
Sentiero segnato
Dislivello in salita 673 m
Dislivello in discesa 422 m
Distanza 12,84 km
Tempo totale 6:18 h
Tempo di marcia 5:51 h
Cartografia Il Lupo Altipiani Maggiori d’Abruzzo
Descrizione Da Roccaraso (1.234 m) per la via del cimitero, la Valle Canara, la Valle Azenaro, il Valico di Campitelli (1.466 m, +2,25 h), la strada forestale verso la Fascetta e la vetta (+1,45 h). Ritorno diretto nel bosco fino a quota 1.526 (+25 min.), poi per Valico di Campitelli (+13 min.), il Piano dell’Aremogna e il parcheggio del Pizzalto (1.480 m, +1,03 h). Giornata splendida e ambiente abbondantemente innevato dalla partenza con salita lenta e faticosa in neve fonda. Numerose impronte di lupi e di lepri.
Roccaraso, 5 marzo 2015. Tormenta! Fuori il vento fischia e la neve scende orizzontale in turbini e mulinelli. La sala dalle calde pareti in legno dell’Hotel Suisse è silenziosa e accogliente, e dalle finestre traspare l’esterno mondo, candido, inospitale ma seducente.
Settimana bianca per far sciare la piccola Vittoria e questa pratica, oltre a divertirla un mondo, sta diventando per lei istintiva, non richiedendo molto alla ragione: fondamentale presupposto per il successo. Ed io, complici alcune giornate di sole e il permesso di Flavia, ne ho approfittato per un paio di uscite innevate, su vette virtualmente irraggiungibili da Roma.
Il 3 marzo, dopo abbondante colazione, mi sono avviato a piedi dall’albergo (splendida sensazione) alla volta dei 1.830 metri del Monte Arazzecca. Subito prima del cimitero, già dai primi passi nella Valle Canara, mi appare evidente che sarà una giornata faticosa e un villico di passaggio, tal Manfredo, mi esorta inoltre a stare attento ai lupi.
Il paesaggio è silente e immacolato, i rami gravidi di neve calati fino a terra e nei miei continui sprofondamenti seguo in effetti numerose orme di lupi e di lepri.
La Valle Azenaro diviene uno splendido balcone verso la Valle del Sangro, dove occhieggia a tratti la mitica e purtroppo dismessa strada ferrata per Carpinone. Finalmente sono ai 1.466 metri del Valico di Campitelli da dove mi inoltro su un’innevata strada forestale verso questa vetta che fu baluardo della germanica linea Gustav durante la guerra. Gli ultimi metri sono ripidi e faticosi e in cima sono immerso in un gelido mare di nubi che mi induce a una rapida ritirata.
Taglio diretto giù nel bosco sprofondando nella neve. Dalle lontane stazioni sciistiche giungono ottusi suoni e vocii che lungi dall’arrecare disturbo rendono più profondi e grati silenzio e solitudine.
Di nuovo al valico, calo nel Piano dell’Aremogna, candido e arroventato nel sole di mezzogiorno. L’incedere è pesante e faticoso, prima di riuscire finalmente a raggiungere la solida carrozzabile che mi reca al piazzale del Pizzalto, giusto in tempo per vedere Vittoria che scende felice con gli sci.