Monti Invisibili

Alpe Adria Trail - Tappa T27

Rifugio Solarie - Tribil di sopra

Quota 956 m

Data 14 giugno 2018

Sentiero segnato

Dislivello in salita 324 m

Dislivello in discesa 638 m

Distanza 9,68 km

Tempo totale 3:28 h

Tempo di marcia 3:20 h

Descrizione Dal Rifugio Solarie (956 m) per Clabuzzaro (802 m, +22 min.), San Volfango (716 m, +54 min.), Monte Cum (912 m, +1,20 h) e Tribil di sopra (642 m, +44 h).

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Traccia GPS

07aatt27dislivello
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076 Giglio di San Giovanni

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075 Tribil di sopra

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074 Monte Cum

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073 Verso Tribil di sopra

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072 Fragole

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071 Monumento ai Caduti di San Volfango

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070 Verso Tribil di sopra foglia

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070 Passo Solarie Riccardo Giusto

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069 Slovenia Monte Kolovrat trincee

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068 Slovenia Monte Kolovrat trincee

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067 Slovenia Monte Kolovrat

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066 Slovenia Monte Kolovrat

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065 Slovenia Monte Kolovrat

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064 Slovenia Monte Kolovrattrincee

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063 Slovenia Monte Kolovrat

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062 Slovenia Monte Kolovrat

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061 Lago di Fusine superiore

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059 Lago di Fusine superiore

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058 Lago di Fusine superiore

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057 Lago di Fusine superiore

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056 Lago di Fusine superiore

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054 Dal Rifugio Zacchi

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053 Rifugio Zacchi

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051 Rifugio Zacchi

Tribil di sopra, 14 giugno 2018. Questi borghi solitari, silenziosi e isolati, ricordano quelli del nostro Appennino.

Dove la montagna in passato è stata fonte di vita, di dura sussistenza, poi con lo spopolamento hanno assunto tutti la medesima atmosfera: imposte chiuse, seconde case, qualche raro passante, una campana che rintocca disperata.

Lunga notte di sonno nella montagna oscura al Rifugio Zacchi, ottimamente gestito da Gianni e Rosa, appassionati e profondi conoscitore del Nepal che hanno riempito la struttura di ricordi di quella terra luminosa.

Un passaggio per Valbruna e presto sono in auto verso la Slovenia, della quale varco un confine abbandonato. Per la mia generazione fa sempre una certa impressione passare senza problemi là dove fino a pochi anni fa si estendeva la Cortina di Ferro, anche se quella dei paesi non allineati di Tito.

La strada serpeggia fra vette imponenti e orridi profondi di acque rombanti.

Oltrepasso la Valle dell’Isonzo e Kobarid, la nostra triste Caporetto, e la strada s’inerpica panoramica verso il Passo Solarie.

Una sosta per raggiungere la cima del Monte Kolovrat, luogo di aspri combattimenti durante la Prima Guerra, traforato di trincee e camminamenti con una vista mozzafiato sulle Alpi Giulie.

Una frontiera più abbandonata dell’altra vicino al monumento di Riccardo Giusto, primo caduto italiano della Grande Guerra, e il Rifugio Solarie mi offre parcheggio, panino e birra.

Inizio a camminare su un sentiero che reca evidenti tracce di fortificazioni e dell’opera dell’uomo.

Clabuzzaro, Rucchin, le minute contrade si susseguono mentre la linea dell’Adriatico spicca lontana all’orizzonte. Oltrepasso boschi di castagni lungo sentieri fragolosi che come ieri rendono lieto il mio passo.

Il crinale mi porta ora in ripida salita ai 912 metri del Monte Cum, dove nel bosco spuntano trincee e fortificazioni, resti di quella linea difensiva e degli errori che poi condussero alla disfatta di Caporetto.

Ed eccomi al borgo solitario di Tribil di sopra, confortevolmente alloggiato nella Casa Cebajova del suo albergo diffuso, che cerca di donare nuova vita a queste splendide contrade.