103 007 Panama Panama City Casco Viejo
102 043 Panama canale
102 030 Panama canale
102 017 Panama targa automobilistica
102 015 Costarica P.N. Manuel Antonio
102 005 Costarica P.N. Manuel Antonio
102 002 Costarica P.N. Manuel Antonio
101 043 Costarica P.N. Manuel Antonio
101 030 Costarica Santa Elena
101 027 Costarica Santa Elena
101 011 Costarica playa del Coco tramonto
101 001 Nicaragua lago de Nicaragua Isla de Ometepe
100 011 Honduras Copan stele A
100 008 Honduras Copan
99 036 Guatemala Tikal grande piazza
99 028 Guatemala Tikal grande piazza
99 027 Guatemala Tikal tempio II
99 026 Guatemala Tikal tempio II
99 008 Belize Caye Caulker
99 004 Belize Belize City
98 037 Messico Palenque
98 035 Messico Palenque
98 024 Messico Palenque tempio delle Iscrizioni
98 018 Messico San Cristobal de las Casas
98 011 Messico San Cristobal de las Casas
98 007 Messico San Cristobal de las Casas
98 006 Messico San Cristobal de las Casas
98 005 Messico targa automobilistica
98 004 Guatemala Chichicastenango
97 042 Guatemala Chichicastenango Calvario
97 040 Guatemala Chichicastenango Santo Tomas
97 039 Guatemala Chichicastenango
97 036 Guatemala Chichicastenango bus
97 032 Guatemala Santiago Atitlan
97 025 Guatemala San Pedro la Laguna
97 022 Guatemala San Pedro la Laguna
96 022 Guatemala Antigua Guatemala
96 020 Guatemala Antigua Guatemala la Recoleccion
96 019 Guatemala Antigua Guatemala colegio de San Jeronimo
96 003 Guatemala targa automobilistica
Messico, Guatemala, Belize, Honduras, Nicaragua, Costarica, Panama, 27 luglio - 31 agosto 1999
Dal diario di viaggio
Ciudad Cuauhtemoc, Chiapas, frontiera messicana, 1° agosto 1999. Questa mattina di buon’ora ho raggiunto Chichicastenango, a 2.030 metri di quota fra le montagne guatemalteche. Il suo mercato è sicuramente il più famoso, il più colorato, ma anche il più turistico della zona. Qui come negli altri villaggi gli antichi riti Maya si intrecciano con la religione cattolica in un sincretismo di estremo fascino. Sin dalla sera prima il mercato inizia a crescere nella grande piazza che circonda la chiesa di Santo Tomás, la cui scalinata è utilizzata dai nativi per le loro cerimonie come le ripide rampe degli antichi templi Maya. Al tramonto iniziano i riti, si alzano le preghiere mentre il fumo del copal (una specie di incenso) porta il messaggio agli dei. Per tutta la funzione domenicale gli uomini fanno bruciare sulla scalinata erbe aromatiche spingendo il fumo all’interno mentre intonano le loro litanie Maya; nell’oscura chiesa, sul pavimento, una miriade di candele che tagliano il fumo e gruppi di indios che in ginocchio sussurrano magiche parole in onore dei loro avi.
Ora con una serie di quattro rapide coincidenze sono qui in Messico. Abbiamo attraversato i 2.500 metri di Los Encuentros, siamo saliti fino a 2.900 fra pini e campi di mais. Poi Cuatro Caminos, blindati dell’Esercito lungo la strada (le montagne sono il regno della guerriglia guatemalteca); Huehuetenango e la discesa nelle gole sino ai 900 metri di La Mesilla dalla parte del Guatemala.
Ora sono in attesa del bus delle 18,30 per San Cristobal della Casas. Ho fame perché oggi non ho quasi mangiato, ma sono contento perché sono in viaggio, perché mi muovo. Spostarmi è la cosa che mi da più piacere.