Monti Invisibili

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Scozia, 8-25 agosto 2016


Dal diario di viaggio


Kirkwall, Isole Orcadi, 14 agosto 2016. Scriveva José Martì, poeta e scrittore del movimento per l’indipendenza cubana, che ci sono tre cose che dovrebbe fare un uomo nella vita: piantare un albero, avere un figlio e scrivere un libro; e – aggiungo io – fumare la pipa alle Orcadi!

E quante pipe ho fumato in queste isole di struggente e selvaggia bellezza, come quella di ieri, durante una solitaria camminata per i vicoli di Kirkwall.

Solitario come credo dovrebbe viaggiare un uomo, magari in silenziosa compagna di un altro solitario.

Che isole meravigliose le Orcadi!

Aspre, probabilmente poco ospitali, ma dove l’anima può finalmente ritrovare se stessa nel contatto con una natura vera e un uomo sentirsi di nuovo tale, al di là di tanti infingimenti.

Non mi sembra possibile siano trascorsi ventiquattro anni dall’ultima volta. Se penso alla quantità di avvenimenti che separano ora da allora, mi appare veramente un tempo remoto; ma se penso a me allora, in cammino fra scogliere e brughiere, o con la pipa davanti a un boccale, mi sembra veramente trascorso un batter di ciglia.

Ma è profonda per me l’emozione di essere qui a scrivere il diario perché al mio fianco c’è ora Vittoria che scrive il suo.

Sotto un cielo cupo e ventoso la traversata del Pentland Firth, denso di meduse, con Vittoria entusiasta oltre ogni dire.

L’attracco a St Margaret’s Hope e via su queste anguste carrabili, immerse in una brughiera pettinata dal vento e in pascoli di mucche e di pecore.

La Tomba delle Aquile a picco sulle scogliere, dove arrivai nella notte di un giorno di dicembre del 1992. E ancora The Italian Chapel, altra solitaria tappa di quel fascinoso viaggio.

Ora eccoci qua; le ragazze cucinano, noi scriviamo e la birra scorre copiosa.

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