Monti Invisibili

Traversata Orvieto - Bolsena
Quota 637 m
Data 7 dicembre 2023
Sentiero segnato
Dislivello in salita 572 m
Dislivello in discesa 537 m
Distanza 21,44 km
Tempo totale 5:40 h
Tempo di marcia 5:19 h
Descrizione Dalla stazione ferroviaria di Orvieto con la funicolare su al borgo (290 m) con attraversamento dell’abitato fino a Porta Maggiore (270 m, +37 min.). Poi lungo l’antica Via Etrusca attraverso il Ponte del Sole (200 m, +15 min.), il Sasso Tagliato (387 m, +25 min.), i borghi di Sugano (428 m, +43 min.) e Canonica (464 m, +18 min.), la Necropoli di Lauscello (606 m, +1,11 h), un lungo tratto di basolato romano (430 m, +1,15 h) e Bolsena (360 m, +15 min.) fino alla rive del lago (318 m, +20 min.). Bus Cotral per Viterbo, attraversamento della cittadina fino alla Stazione di Porta Romana (2,5 km, 30 min.) e treno per Roma. Piacevole e facile camminata fra suggestivi scorci storici e naturalistici.
 

traversata orvieto bolsena mappa

Traccia GPS

viterbo

042 Viterbo

bolsena

041 Lago di Bolsena

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040 Lago di Bolsena

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039 Lago di Bolsena

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038 Lago di Bolsena

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037 Lago di Bolsena

corbezzoli

036 Bolsena corbezzoli

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035 Bolsena Rocca Monaldeschi

bolsena

034 Bolsena Rocca Monaldeschi

bolsena basolato romano

033 Secondo basolato Via Cassia

bolsena basolato romano

032 Secondo basolato Via Cassia

lago di bolsena

031 Lago di Bolsena

bolsena basolato romano

030 primo basolato Via Cassia

traversata orvieto bolsena

029 Verso Bolsena

traversata orvieto bolsena

027 Verso Bolsena

necropoli di lauscello

026 Necropoli di Lauscello

necropoli di lauscello

025 Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

024 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

023 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

022 Strada Statale 74 Maremmana

traversata orvieto bolsena

021 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

020 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena monte vettore

019 Terminillo

traversata orvieto bolsena terminillo

018 Monte Vettore

traversata orvieto bolsena

017 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

016 Verso Necropoli di Lauscello

traversata orvieto bolsena

015 Canonica

sugano

014 Sugano

sugano

013 Sugano

traversata orvieto bolsena

012 Verso Sugano

traversata orvieto bolsena

011 Verso Sugano

traversata orvieto bolsena

010 Sasso Tagliato

traversata orvieto bolsena sasso tagliato

009 Sasso Tagliato

traversata orvieto bolsena

008 Ponte del Sole

traversata orvieto bolsena

007 Ponte del Sole

orvieto

006 Orvieto

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005 Orvieto duomo

orvieto duomo

004 Orvieto duomo

orvieto duomo

003 Orvieto duomo

orvieto duomo

002 Orvieto duomo

orvieto duomo

001 Orvieto duomo

traversata orvieto bolsena dislivello

000 Orvieto Bolsena dislivello

Traversata Orvieto - Bolsena, 7 dicembre 2023. Ai tempi dell’università, quando fui colto dal sacro fuoco del viaggiatore, trascorrevo l’anno con gli amici a pianificare l’avventura estiva. Si studiava e si lavoricchiava per potersi permettere quel mese (a volte abbondante) zaino in spalla in giro per il mondo. E così si stava metà dell’anno a pensare allavventura trascorsa e l’altra metà a pianificare quella futura.
Nei primi anni di lavoro (quando ancora ero un ricco scapolo) la situazione non cambiò di molto, tranne che grazie alla disponibilità economica aumentò la quantità e il raggio delle mie esplorazioni.
Ma se ai tempi coltivavo anche altri interessi, non necessariamente collegati al viaggio (addirittura m’interessavo di automobili, di alta fedeltà e guardavo pure le televisione), con l’arrivo della passione escursionistica – che per ragioni familiari ed economiche è andata in parte a rimpiazzare il viaggio – questa ha sovrascritto qualsiasi altro interesse.
Sì, la lettura, la fotografia, ma alla fine mi ritrovo continuamente a rimuginare dove potrei andare a scarpinare. E mi accorgo di non avere più desideri che non siano in qualche modo legati a una fuga in montagna o nei boschi. Se anche mi sorge qualche strano desiderio materiale, non c’è riflessione che non riesca con gran soddisfazione a sopirlo.
Certo il viaggio rimane una passione primigenia e grande è la soddisfazione quando riesco a combinare in un tutt’uno viaggio e cammino. Come in questa traversata dove l’emozione del viaggio si è appoggiata su un uso esteso di mezzi pubblici (metro, treno e bus) e soprattutto sul congiungere in cammino le arroccate forme di Orvieto, alte sulla valle tiberina, a quelle lacustri di Bolsena.
Sono le otto quando stiamo già canticchiando Funiculì funiculà sull’omonimo mezzo di trasporto che ci deposita nelle nebbie della medievale cittadina umbra. Ci addentriamo per vicoli odorosi di camini fino alle guglie del duomo che sfumano nelle brume. Varchiamo l’antica Porta Maggiore e ci avviamo sul percorso di questa antica Via Etrusca, tracciato originario poi della Via Cassia, che univa questi due importanti centri della civiltà Rasna.
Orvieto e Bolsena due città strettamente legate in quanto nel 264 a.C. gli ultimi abitanti di Velzna (Orvieto) furono cacciati dai Romani e condotti sulle rive del lago per fondare Volsinii (oggi Bolsena). Inoltre lungo questa strada passò anche il Sacro Corporale del miracolo del Corpus Domini, avvenuto a Bolsena ma conservato nel Duomo di Orvieto.
Saliamo in un bosco brumoso verso il valico del Sasso Tagliato, che secondo la leggenda si sarebbe aperto al passaggio del Sacro Corporale. Le nebbie ci precludono la vista sulla cittadina ma man mano che procediamo il cielo si apre in un sole radioso e all’orizzonte occhieggiano le nevi dei Sibillini e del Terminillo.
Alberi sbuffanti d’autunno, altri scheletrici d’inverno, filari di cipressi e brune terre arate accompagnano il nostro cammino e intanto attraversiamo i silenti abitati di Sugano e Canonica.
Un lungo tratto basolato della Via Cassia, perso nel bosco, ci accompagna nella discesa verso lo specchio del Lago di Bolsena, dove ci accoglie la poderosa Rocca Monaldeschi. Attraversiamo vicoli silenziosi verso un trancio di pizza e una birra. E poi, dopo aver saccheggiato una albero di corbezzoli con stupore dei nativi che ci chiedono se siamo commestibili, ci adagiamo sulle rive del lago, per una pipa meditativa baciata dal sole.