Piramide Etrusca, Santa Cecilia, Torre di Chia
Quota 324 m
Data 28 giugno 2014
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 227 m
Distanza 10,76 km
Tempo totale 6:20 h
Tempo di marcia 4:02 h
Cartografia IGM 137 II NO Soriano nel Cimino
Descrizione Dall’agriturismo Le Querce alla Tagliata delle Rocchette (+25 min.) e alla Piramide Etrusca (261 m, +25 min.). Ritorno per il versante ovest attraverso la casa ipogea (280 m, +5 min.). Poi per la sterrata verso l’insediamento rupestre di Santa Cecilia (275 m, +1 h), la Torre di Chia (260 m, +1,15 h) e ritorno per la strada asfaltata (+52 m).
064 Torre di Chia
061 Torre di Chia
059 Verso Torre di Chia
058 Verso Torre di Chia
057 Verso Torre di Chia
056 Verso Torre di Chia Ida
052 Verso Torre di Chia
048 Verso Torre di Chia Ida
045 Torre di Chia
044 Verso Torre di Chia Max
043 Verso Torre di Chia Ida
041 Santa Cecilia
040 Santa Cecilia
038 Santa Cecilia
037 Santa Cecilia
035 Santa Cecilia
034 Santa Cecilia
033 Torre di Chia
032 Casa ipogea Giovanni
031 Casa ipogea
029 Casa ipogea Ida
027 Piramide etrusca grotta
026 Piramide etrusca
023 Piramide etrusca
019 Piramide etrusca
017 Piramide etrusca
016 Piramide etrusca
014 Tagliata delle Rocchette
012 Bomarzo
007 Vitorchiano Moai
Bomarzo, Piramide etrusca
Qualche considerazione di prima mano
In questo momento pare che tra gli escursionisti non si parli d'altro: la cosiddetta "Piramide etrusca" sta spopolando in rete, sui blog, nei siti, al bar e nelle osterie, praticamente ovunque. Essendo chi scrive un archeologo, la cosa più giusta non poteva che essere quella di recarsi sul posto per farsi almeno un'idea, e ricavare qualche impressione che potesse indirizzare future ricerche e considerazioni. Approfittando quindi dell'invito del gruppo escursionistico Il Crinale dell'Olmo di Fiesole (FI), insieme anche agli amici Marco e Ida, ho potuto visitare questo misterioso (per ora!) sito archeologico che merita sicuramente un interessamento concreto da parte delle autorità competenti.
Al di là dei richiami esoterici e parascientifici, inevitabili, data la singolarità del manufatto stesso e del tipo di ambiente in cui è incastonato, selvaggio e seminesplorato, la prima impressione che se ne ricava lascia abbastanza perplessi. Non ci sembra infatti di ricordare nulla che gli possa realmente somigliare: non le are, né tantomeno gli altari etruschi e il solo fatto di essere intagliato nel peperino e di avere scalinate e ambienti regolari non autorizza a fare supposizioni azzardate. Osservando la Piramide etrusca (per convenzione la chiameremo così) più da vicino, sembra evidente che, a giudicare soprattutto dalla struttura delle scalinate, ci siano state almeno due fasi principali nella vita del monumento. Questa purtroppo è un'evenienza non affatto rara nel circondario, dove la maggior parte delle realizzazioni rupestri etrusche che potessero essere riutilizzate con un fine diverso dall'originario, è stata abbondantemente rimaneggiata in epoca romana e poi ancora nel medioevo e oltre. Un'altra sensazione che si ha ispezionando l'ambiente sommitale, ma anche il lato Ovest del monumento è che semplicemente manchi qualcosa…. Potremmo ipotizzare che uno dei terremoti che ciclicamente interessano la zona del viterbese, abbia in antico fatto crollare alcune parti dell'insieme, cambiandone per sempre l'aspetto originario e favorendone un’approssimativa ristrutturazione. Da segnalare che nei tre ambienti oggi visibili vi sono degli alloggiamenti scavati nel tufo per cardini di porte e pali di grosse dimensioni lasciando intendere la presenza di sovrastrutture ormai scomparse. Il notevole interro che contorna la Piramide Etrusca ha sicuramente preservato delle testimonianze archeologiche che potrebbero chiarire o quanto meno gettare una luce nuova sulla cronologia e sulla destinazione d'uso di un simile monumento rupestre, il cui fascino esula dalle fantasiose attribuzioni come luogo di oscuri sacrifici o riti misteriosi. Qui di misterioso c'è solo la prosaica mancanza di ricerche scientifiche che nulla toglie alle emozioni e al fascino di un luogo in cui la magia della natura si compenetra con le suggestioni di civiltà scomparse.
Giovanni Battista Bertolani