Monti Invisibili

18 Ministero degli Esteri

18ministerodegliesteri

17 Ministero degli Esteri

17ministerodegliesteri

16 Bastioni di Castel Sant'Angelo

16bastionidicastelsantangelo

15 Bastioni di Castel Sant'Angelo

15bastionidicastelsantangelo

14 Bastioni di Castel Sant'Angelo

14bastionidicastelsantangelo

13 Bastioni di Castel Sant'Angelo

13bastionidicastelsantangelo

12 Camper

12camper

11 Circo Massimo riposo

11circomassimoriposo

10 Circo Massimo militari

10circomassimomilitari

09 Circo Massimo

09circomassimo

08 Circo Massimo

08circomassimo

07 Circo Massimo bacio

07circomassimobacio

06 Circo Massimo Vigili del Fuoco

06circomassimovigilidelfuoco

05 Circo Massimo

05circomassimo

04 Circo Massimo sacerdote

04circomassimosacerdote

03 Circo Massimo

03circomassimo

02 Circo Massimo

02circomassimo

01 Circo Massimo

Mille cupole per il Papa viaggiatore

Nella primavera del 2005 mi trovavo a Londra quando mi raggiunse la notizia della morte di papa Giovanni Paolo II.

Tornai a Roma in tempo per le esequie e trovai la Capitale invasa da oltre tre milioni di pellegrini, accorsi da tutto il mondo per l’ultimo saluto a Karol Wojtyla: giovani e meno giovani, spesso con lo zaino in spalla, accomunati dalla mancanza di un letto per dormire. La Capitale poteva infatti contare al tempo su una capacità ricettiva di poco superiore ai 100.000 posti letto.

La soluzione venne spontanea ricorrendo all'unico strumento abitativo approntabile in tempi rapidi e con costi contenuti, e rimovibile a fine emergenza senza lasciare tracce: la tenda.

E così Roma si trasformò in un enorme campeggio, con migliaia di coloratissime cupole di tela piantate ovunque fu possibile trovare un fazzoletto di terra: nelle aree predisposte dal Comune, ma anche nelle aiuole delle piazze, nei giardini intorno a Castel Sant'Angelo, davanti al Ministero degli Esteri e nella conca del Circo Massimo.

I più ardimentosi, invece, si accontentarono di un saccoletto o di una coperta, confidando nella vicinanza dei corpi per trovare calore.

Presi allora la bicicletta e percorsi in lungo e in largo le vie della Città eterna per documentare questa sorta di Woodstock in salsa spirituale, dove le tende diventarono luogo di riposo e di cucina, sale di lettura, confessionali e alcove, nell'attesa di trascorrere la notte e di potere dare l'ultimo affettuoso saluto al Santo Padre.

Pochi pontefici infatti erano stati così vicini alla gente e ai giovani come Karol Wojtyla. Un papa che, oltre ad avere portato incisivi cambiamenti nel volto della storia, amava la montagna, la natura e lo sport; un papa viaggiatore con 245 viaggi all'attivo e ben 130 nazioni visitate, per un totale di 1.163.865 chilometri percorsi.