Monti Invisibili
Fotografare i riflessi
Un panorama montano che si specchia sulla superficie di un lago, la cromatura di una motocicletta che restituisce deformato un frammento di realtà, una vetrina inondata dei colori della città. Il mondo è popolato di riflessi: a volte non ce ne accorgiamo oppure cerchiamo disperatamente di eliminarli dai nostri scatti, altre volte possono essere una buona occasione per immagini originali e astratte.
A caccia di riflessi Tutti gli oggetti riflettono i raggi di luce incidente, solo che la maggior parte lo fa in maniera diffusa, in tutte le direzioni, ed è questo il più importante processo che ci permette di vedere e di fotografare il mondo circostante. Alcuni oggetti (come liquidi, vetro, specchi e metalli) sono invece in grado di generare una riflessione speculare (anche parziale e mista con quella diffusa), e si prestano quindi egregiamente ai nostri scopi per l'imprevedibilità degli effetti e per vivacizzare scatti altrimenti banali.
Per ottenere risultati apprezzabili bisogna tenere presenti alcune semplici regole. Riguardo all'esposizione, se la differenza di luminosità fra soggetto principale e riflesso non è elevata, si può scattare in automatico, altrimenti può essere necessaria una lettura esposimetrica separata. Riguardo alla messa a fuoco, poi, dobbiamo ricordare che se focheggiamo sul soggetto riflesso è come se mettessimo a fuoco sul soggetto stesso e non sulla superficie riflettente. Quindi, se noi siamo a 5 metri dalla superficie riflettente e il soggetto è a 7 metri da questa, la distanza totale di messa a fuoco è di 12 metri. Con l'autofocus bisogna allora stare attenti che questo non metta a fuoco la superficie o il suo bordo e utilizzare diaframmi sufficientemente chiusi se interessa avere a fuoco anche la superficie riflettente.
Soggetti ed effetti Quando sono totalmente o abbastanza fermi, mari, laghi, fiumi e superfici d'acqua artificiali sono dei veri e propri specchi naturali, in grado di fornire un'immagine riflessa speculare all'originale con effetti prospettici interessanti. I risultati migliori si ottengono con il sole basso sull'orizzonte, quando lo specchio d'acqua non è illuminato direttamente. E' opportuno provare diversi punti di ripresa fino a trovare quello che esalti l'effetto e comporre l'immagine evitando la regola dei terzi a favore di una divisone a metà poggiata sulla linea dell'orizzonte. Anche se la superficie è increspata, si possono ottenere effetti interessanti, basati su sfumature e macchie di colore che rendono l'immagine astratta; in questo caso si può anche decidere di escludere dall'inquadratura il soggetto principale, mantenendo in campo solo il riflesso.
Se in natura è solo l'acqua a offrirci degne occasioni di riflessione, i paesaggi urbani, ricchi di superfici vetrate e metalliche, pozzanghere e vetrine, abbondano di spunti per scatti singolari. A volte i riflessi sono palesi e stabili, altre volte nascosti e fugaci, come quello negli occhiali da sole indossati da un turista di passaggio. Armati di cavalletto, infine, la notte urbana si presta a magnifiche inquadrature, con le acque che si accendono dei riflessi delle luci artificiali.