Monti Invisibili

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Istogrammi
Con l'avvento del digitale è diventato particolarmente semplice correggere gli errori di esposizione controllando l'immagine sullo schermo LCD e scattando nuovamente in caso di imprecisioni dopo avere operato la necessaria correzione. Ma prescindendo da grossolane sviste, facilmente rilevabili dal monitor, non sempre questo è uno strumento affidabile. E' in grado, infatti, di fornire solo un'anteprima approssimativa e inoltre la sua resa è influenzata da due fattori: la luce ambiente e la regolazione stessa della sua luminosità. La generalità delle fotocamere digitali offre però uno strumento spesso trascurato che permette di controllare con precisione se lo scatto è ben esposto: l'istogramma.
L'istogramma può essere visualizzato sul visore della fotocamera in sovrimpressione sull'immagine oppure da solo; se non sapete come visualizzarlo, controllate sul manuale utente. In pratica è un grafico cartesiano che rappresenta come la luce è distribuita nell'immagine. Sulle ascisse è riportata la luminosità dei pixel da 0 (nero puro) a 255 (bianco puro), mentre sulle ordinate il numero dei pixel per ogni data luminosità. Il lato sinistro corrisponde quindi alle zone d'ombra dell'immagine, quello destro alle aree di massima luminosità. Tendenzialmente questo strumento non può mostrare a priori se un'immagine è sovra, sotto o correttamente esposta, ma va letto tenendo presenti le caratteristiche della scena fotografata.
Come regola generale il grafico non dovrebbe toccare gli estremi (0 o 255) e quindi la curva classica di un'immagine correttamente esposta dovrebbe avere la classica forma a campana delle curva gaussiana della distribuzione normale, con i valori di luminosità distribuiti prevalentemente al centro. Sulla base di questa distribuzione, se anche è presente un picco localizzato totalmente a sinistra o a destra, vuole dire che nell'immagine è presente una piccola area totalmente nera (sottoesposta) o totalmente bianca (sovraesposta), ma non che la foto nel suo insieme non sia corretta. Se invece la maggior parte dei livelli di luminosità è disposta verso sinistra o verso destra, nell'immagine sono presenti, rispettivamente ampie aree sotto o sovraesposte e sono andate perse informazioni di colore.
Alcune situazioni particolari (il controluce, un tramonto, una scena notturna) sono però eccezioni a tale regola: i pixel saranno prevalentemente ammassati da una parte ma la foto è correttamente esposta. Ad esempio un paesaggio innevato o comunque dove prevalgono i toni bianchi avrà un grafico prevalentemente spostato a destra, ma la foto non è sovraesposta; invece una scena notturna o un tramonto presenteranno una curva tendente a sinistra. Quindi l'istogramma va sempre valutato considerando il contesto dell'immagine stessa.
Se tramite l'istogramma verifichiamo che l'immagine non è correttamente esposta, è sufficiente scattare nuovamente dopo avere variato l'esposizione in positivo o in negativo; se si scatta in automatico, bisogna fare uso della funzione di compensazione dell'esposizione.
Più intuitiva dell'istogramma è la funzione altre-luci, anche questa disponibile sulla visualizzazione in anteprima di molte fotocamere digitali: se appaiono aree lampeggianti, la foto è sovraesposta e alcune zone sono completamente bianche e prive di dettaglio. E' necessario impostare la compensazione dell'esposizione su un valore negativo e ripetere lo scatto.
 
Alcuni esempi consentono di comprendere meglio la lettura dell'istogramma. Le prime tre foto con la volpe sono rispettivamente sovraesposta, correttamente esposta e sottoesposta. Un paesaggio innevato presenta un picco verso destra. Un tramonto e un notturno verso sinistra, nel primo caso con una elevazione centrale data dai mezzi toni del cielo. Nell'ultima immagine si evidenzia un picco sottile a destra dovuto alla sovraesposizione del cielo con perdita completa di dettaglio e resa dei toni scuri come mezzi toni; in questo caso si può ripetere lo scatto impostando una sottoesposizione di uno stop.