Monti Invisibili

Monte Mare
Quota 2.020 m
Data 25 maggio 2025
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.292 m
Distanza 18,03 km
Tempo totale 8:47 h
Tempo di marcia 7:58 h
Cartografia Il Lupo Parco Nazionale d’Abruzzo
Descrizione Dal parcheggio in prossimità del Rio Chiaro (865 m) per Case le Mainarde (1.190 m, +1,10 h), la Catenella delle Mainarde (1.460 m, +50 min.), Monte Ferruccia (2.005 m, +1,34 h) e Monte Mare (2.020 m, +11 min.). Ritorno per il Passo della Montagnola (1.740 m, +45 min.), Monte Marrone (1.805 m, +9 min.), il Capanno di Charles Moulin (1.746 m, +10 min.), la Catenella delle Mainarde (1.460 m, +55 min.) e il parcheggio (+2,14 h). Faticosa escursione in ambiente selvaggio e solitario. Al ritorno, dopo la Catenella delle Mainarde, notevolissimi problemi di orientamento e progressione per ambienti scoscesi e vegetazione intricata: arrivati a questo punto conviene riprendere il percorso dell’andata. Avvistati alcuni cervi, rimediate due zecche.
 

monte mare mappa

Traccia GPS

monte mare

041 Birra

catenella delle mainarde

040 Verso il Rio Chiaro

catenella delle mainarde

039 Catenella delle Mainarde

capanno charles moulin

038 Capanno di Charles Moulin

capanno charles moulin

037 Capanno di Charles Moulin

charles moulin mainarde

036 Charles Moulin Mainarde molisane

capanno charles moulin

035 Capanno di Charles Moulin

capanno charles moulin

034 Capanno di Charles Moulin

capanno charles moulin

033 Capanno di Charles Moulin

passo della montagnola

032 Passo della Montagnola e Monte Mare

monte marrone

031 Monte Marrone cavalla morta

monte marrone

030 Monte Marrone

monte marrone

029 Monte Marrone

monte marrone

028 Monte Marrone

monte mare

027 Da Monte Mare

monte mare

026 Da Monte Mare

monte mare

025 Monte Mare

monte mare

024 Monte Mare

lago di castel san vincenzo

023 Lago di Castel San Vincenzo

monte ferruccia

022 Monte Ferruccia

monte marrone

021 Monte Marrone

catenella delle mainarde

020 Monte Cavallo e Meta

catenella delle mainarde

019 Scheggia di bomba

catenella delle mainarde

018 Monte Morrone delle Rose

catenella delle mainarde

017 Catenella delle Mainarde

case le mainarde

016 Case le Mainarde

catenella delle mainarde

014 Valle Trotta

catenella delle mainarde

013 Catenella delle Mainarde

catenella delle mainarde

012 Verso Catenella delle Mainarde

catenella delle mainarde

011 Verso Catenella delle Mainarde

catenella delle mainarde

010 Verso Catenella delle Mainarde

catenella delle mainarde

009 Verso Catenella delle Mainarde

case le mainarde

008 Case le Mainarde

case le mainarde

007 Case le Mainarde

case le mainarde

006 Case le Mainarde

case le mainarde

005 Case le Mainarde

case le mainarde

004 Verso Case le Mainarde

valle trotta

003 Verso Case le Mainarde

valle trotta

002 Verso Case le Mainarde

valle trotta

001 Masseria Valletrotta

monte mare altimetria

000 Monte Mare altimetria

Monte Mare, 25 maggio 2025. All’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo (anzi sul suo bordo meridionale) le Mainarde costituiscono un ambiente peculiare. Intanto non fanno parte dell’Abruzzo, ma solo del Lazio e soprattutto del Molise; poi sono il territorio dove meno prepotente si avverte la presenza del parco, inteso come istituzione.
Salendo da questi versanti, è raro incontrare cartelli del parco (oggi neanche uno), i sentieri sono rari, infrascati e costituiti soprattutto da tracce animali, la segnaletica è quasi del tutto assente.
Sembra quasi che il mondo si sia dimenticato di questo lembo di aspre giogaie fasciate di boschi oscuri e ricche di acque; e questo dopo che invece è stato teatro di uno dei più sanguinosi scenari della Seconda Guerra Mondiale.
Sono i primi di gennaio del 1944 quando il Corpo di Spedizione Francese – agli ordini di quel generale Juin passato alla storia per le cinquanta ore di libertà” – arriva su queste vette già imbiancate. I tedeschi avevano appena trucidato gli abitanti del villaggio di Collelungo (un sacrario nei boschi ricorda il luogo dell’eccidio) e il 12 inizia la battaglia fra gli opposti schieramenti, lungo la Linea Gustav. E tutte le alture risuonarono per giorni di cannonate.
Arriva fine marzo e un’altra epica battaglia vede protagonisti gli italiani sul vicino Monte Marrone: qui gli Alpini del Battaglione Piemonte cacciano i tedeschi e marciano verso Picinisco.
La salita da questo versante, lungo tracce inesistenti, appena accennate o direttamente fuorisentiero, è quindi un’immersione della storia: nei miseri resti di bunker e di trincee, nei monumenti e nei cannoni, nei bossoli e nei proiettili inesplosi in cui non è raro imbattersi.
Dopo quindi gli itinerari percorsi negli scorsi anni, ecco che è tempo di andare a esplorare il suggestivo toponimo della Catenella delle Mainarde, un alto pendio dove era stata piazzata l’artiglieria francese, contrapposta alla dirimpetta Costa San Pietro di quella tedesca.
Sono invece ora boschi silenti di un verde smeraldino quelli che accolgono i miei solitari passi. La traccia si fa subito intricata, costringendomi a mettere mano alle cesoie per arrivare a tratti più aperti dal passo agile.
Casa le Mainarde è un’inesplicabile grande fattoria di montagna e poi prendo a seguire fangose tracce animali, in un alternarsi di assolate radure dense di asfodeli e ombrosi boschi risuonanti di cinguettii.
La Catenella delle Mainarde mi accoglie con un profluvio di schegge di bombe; in lontananza, verso il mare, occhieggia l’altro teatro di guerra del Monte Fammera, dove camminavo due settimane or sono.
Una lunga cresta gibbosa m’innalza ripido e rapido verso Monte Ferruccia e Monte Mare, campi di altre battaglie: il Lago di Castel San Vincenzo rispende turchino, Il Monte Cavallo e la Meta s’innalzano al di là della Valle Venafrana; nomen omen, i due mari Tirreno e Adriatico s’intravedono fra le brume da questa montagna. Non dubito che in tutto l’orrore delle azioni belliche i soldati abbiamo dato anche un occhio alla bellezza che li circondava.
Un boccone fra il blu del cielo e delle genziane e intraprendo la discesa verso il Monte Marrone. La carcassa di una cavalla appesta l’aria, quasi un memento dei morti su questa montagna che precipita verso il Molise.
Poi un comodo percorso nel bosco e le memorie dell’arte subentrano a quelle della guerra. Un luogo idilliaco stretto fra due alti peschi rocciosi dove il pittore Charles Moulin (Lilla,1869 - Isernia, 1960) aveva costruito un capanno dove trascorreva lunghi periodi, ispirando le sue tele al silenzio e all’incanto della natura.
Un ripido tratturo, una breve risalita e in meno di un’ora sono di nuovo alla Catenella, da dove Intraprendo un fuorisentiero che presto mi conduce su terreno d’avventura, ripido e infrascato. Un branco di cervi sfreccia al galoppo e gps alla mano cerco di trovare una direzione che non c’è.
Seguo inadatte tracce animali, a tratti dispero di poter procedere, poi intravedo una soluzione; altri intoppi, altri passaggi. Sono oltre due ore quando graffiato e malconcio (e scoprirò poi, con due zecche) esco fuori sulla carrareccia. Sporco e sudato, mi ci vuole proprio una birra.