Monte Marsicano
Quota 2.253 m
Data 30 luglio 2011
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.526 m
Distanza 24,39 km
Tempo totale 9:52 h
Tempo di marcia 8:44 h
Cartografia Il Lupo Parco Nazionale d'Abruzzo
Descrizione Da fonte Canala (1.239 m) per il bivio della val di Corte (1.485 m, +39 min.), il vallone di Corte, lo sbocco della valle (1.845 m, +1,15 h), sella Orsara (2.102 m, +36 min.), monte della Corte (2.182 m, +18 min.), cima di Colle Angelo (2.217 m, +37 min.), monte Marsicano occidentale (2.243 m, +20 min.), monte Marsicano orientale (2.253 m, +18 min.), monte Forcone (2.228 m, +11 min.), monte Ninna (2.220 m, +36 min.), monte Calanga (2.168 m, +38 min.), serra Cappella meridionale (2.056 m, +1 h), Serra Cappella settentrionale (2.038 m, +32 min.), il bosco dello Schiappito e la macchina (+1,44 h). Giornata prima serena poi nuvolosa. Avvistati branchi di cervi sopra e sotto il Monte della Corte e sotto il Marsicano, più esemplari isolati di caprioli a est della serra Cappella.
029 Verso serra Cappella
026 Da monte Calanga
025 Monte Calanga
024 Monte Calanga
023 Monte Marsicano est
020 Da monte Ninna
019 Verso monte Ninna
018 Verso monte Ninna
017 Monte Marsicano est
016 Monte Forcone
013 Monte Marsicano ovest
012 Monte Marsicano est
010 Verso monte Marsicano
009 Cima di Colle Sant Angelo
008 Valle Orsara
006 Monte della Corte
005 Da monte della Corte
002 Monte della Corte cervi
001 Alta val di Corte
Monte Marsicano, 30 luglio 2011. Nell'era dei Gps ha ancora senso affidarsi alla cara vecchia carta topografica per affrontare un'escursione? Se ne dubitate rimarrete delusi, perché la risposta è immancabilmente sì. In primo luogo, anche non considerando la possibilità che il marchingegno si guasti o rimanga a corto di energia, questo è utile solo se abbinato a una buona cartografia. Ma soprattutto una carta topografica permette di apprezzare e comprendere il territorio nei suoi aspetti più intimi e di emozionarsi come se fosse diventato trasparente allo sguardo. La sua forma, la genesi dei suoi fiumi, dei suoi laghi, dei suoi ghiacciai, l'andamento delle creste e delle catene montuose, i boschi, i borghi, i rifugi, i rapporti spaziali fra i suoi elementi: tutto sott'occhio, racchiuso in una rappresentazione con un contenuto informativo che neanche una fotografia è in grado di fornire.
"Dopo che lei è uscito, ho mandato a prendere da Stamford una mappa militare di questa parte della brughiera e il mio spirito vi ha aleggiato sopra per tutto il giorno." afferma Sherlock Holmes nel Mastino dei Baskerville, e infatti spesso tanto è il tempo speso sulle carte a sognare e pianificare nuove avventure, che una volta sul territorio è normale vivere una straneante sensazione di déjà-vu.
E così è accaduto anche questa volta, durante questa lunga sgroppata nel Parco Nazionale d'Abruzzo a caccia di vette sconosciute. Doveva essere una camminata solitaria e invece al parcheggio della Canala mi imbatto in un tizio che mi dice: "Io già ti ho visto! Sei sulle foto del libro I 2000 dell'Appennino!".
E così, alle 7,10 con questo Alessandro Caira da Gallinaro, ci avviamo insieme di buon passo attraverso la lussureggiante val di Corte che ci conduce senza sforzo apparente agli oltre 2.100 metri della sella Orsara, in zona di riserva integrale. Da lì è tutto un susseguirsi di vette con lo sguardo che sorvola valli remote e catene su catene di vette ininterrotte.
Discorsi di montagna e di sentieri, branchi di cervi, caprioli isolati e gli scarponi continuano inesorabili a macinare vette: monte della Corte, cima di Colle Angelo, i due Marsicani e il Forcone, il Ninna con la sua crestina rocciosa, il Calanga e la vista a volo d'uccello su Opi. E poi la veloce tirata verso le due Serra Cappella, prima della rapida discesa nel bosco dello Schiappito, dove ci coglie una tenue pioggerellina.
La promessa è di rivederci presto: in autunno sul Bellaveduta.