Monti Invisibili

Il Costone
Quota 2.271 m
Data 25 luglio 2015
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 882 m
Distanza 22,58 km
Tempo totale 8:07 h
Tempo di marcia 6:23 h
Cartografia Il Lupo Velino-Sirente
Descrizione Dal parcheggio sotto il Valico della Chiesola (1.616 m) per la Valle del Morretano, il Passo del Morretano (1.953 m, +1,25 h), la Fossa del Puzzillo (1.956 m, +42 min.), il Rifugio Sebastiani (2.102 m, +32 min.), la vetta orientale del Costone (2.271 m, +25 min.), la vetta occidentale del Costone (2.239 m, +38 min.), la Selletta delle Solagne (1.961 m, +36 min.), il Rifugio Forestale (1.720 m, +30 min.), la Valle Quartarone, i Prati di Ceraso e il parcheggio (+1,35 h). Avvistati due grifoni sulla Fossa del Puzzillo. Buon raccolto di orapi.
 
06 costone log

Traccia GPS

07 costone dislivello
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041 Cavalli

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040 Campanule

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038 Lago della Duchessa

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037 Muro Lungo

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035 Lago della Duchessa

1553067466883_035lagodelladuchessa

033 Dal Costone occidentale

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032 Dal Costone occidentale

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030 Il Costone

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029 Dal Costone orientale

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025 Il Costone orientale

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023 Monte Velino

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022 Rifugio Sebastiani

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020 Rifugio Sebastiani

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018 Rifugio Sebastiani

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017 Rifugio Sebastiani

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012 Il Costone

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011 Il Costone

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010 Fossa del Puzzillo

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008 Il Costone

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007 Il Costone

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005 Il Costone

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003 Semprevivo

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002 Cima del Morretano

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001 Valle del Morretano

Il Costone, 25 luglio 2015. Pur non intendendomi di musica, canto tutti i giorni: sotto la doccia, in macchina, mentre cammino in montagna o in città. Però una cosa so: che il territorio è una sorta di spartito musicale da interpretare. A volte è più difficile e magari l'interpretazione non viene bene, con impuntature e stonature che lasciano l’amaro in bocca e la sensazione di non averne afferrato l'essenza; altre volte scorre fluida e ritmica, trasmettendo una piacevole sensazione di armonia e appagamento. Inoltre nessuno interpreta allo stesso modo il medesimo territorio. Sì, ci sono i sentieri, ma possono essere variamente combinati, percorsi in un senso o nell’altro, con tempi, ritmi e pause diversi; e poi c’è tutto il mondo sperimentale del fuori sentiero che permette di costruire cammini di intensità e timbro fra i più differenti.
E così, colto da poca voglia di guidare e di perdere la testa appresso al gps, vado a reinterpretare a orecchio un territorio vicino e ampiamente conosciuto, ma dal quale manco da tempo: quello che da Campo Felice risale verso Il Costone.
Non sono neanche le 7 quando decido di parcheggiare sotto il Valico della Chiesola e mi avvio nel bosco ancora oscuro e stillante della bella Valle del Morretano che sale dritta e lenta verso l’omonimo valico. Qualche solitario orapo finisce nel mio zaino, come mi ha chiesto ieri sera Vittoria.
Dal ventoso valico bordeggio i rocciosi speroni della Cima del Morretano, volgendo deciso verso la poderosa muraglia del Costone, sorta di Monte Rushmore in salsa abruzzese. Ecco la misteriosa Fossa del Puzzillo, dove non sono mai sceso; dai 1.956 metri del fondo la grigia e tormentata parete del Costone svetta imponente, solcata da due grifoni curiosi.
In lieve cammino raggiungo il Rifugio Sebastiani, dove si stanno allestendo i festeggiamenti per un matrimonio. Una fetta di crostata, un succo di frutta, due chiacchiere con la sempre affascinante Eleonora e mentre si approssimano i primi ospiti riprendo il mio lento bighellonaggio.
Ai 2.271 metri della vetta orientale del Costone un nuovo mondo si apre ai miei piedi: l'ampio Campo Felice, gli sterminati Piani di Pezza, lo splendido Vallone di Teve e il Velino che occhieggia severo. Da quassù la lunga cresta del Costone e un treno lanciato verso il cielo.
Viaggio ora su questo roccioso convoglio di gialle fioriture fra lontani scampanii di greggi. Ai 2.239 metri della vetta occidentale è tempo per un sorso d'acqua e una pipa, che riempie la vista e i pensieri di aromatici sentori, mentre il Lago della Duchessa galleggia immobile fra il Muro Lungo e il Morrone.
Memore della richiesta di Vittoria che desidera orapi per cena, mi sovviene un rifugetto forestale abbandonato e di buon passo calo verso la Selletta delle Solagne. Ricordavo bene e un buon raccolto di chenopodium riempie presto lo zaino.
L'ombrosa Valle Quartarone accoglie ora i miei passi e mentre gustose fragoline deliziano il palato, mi riapprossimo spensierato al termine di quest'ultima escursione appenninica prima della pausa dolomitica.