09 014 Islanda Dummuborgir
09 013 Islanda vulcano vicino Skutusadir
09 005 Islanda Gulfoss
09 003 Islanda Gulfoss arcobaleno
09 001 Islanda Vik
08 038 Islanda monte Kristianartindar e Vatnajokul
08 035 Islanda Skaftafell Svartifoss
08 033 Islanda Skaftafell Svartifoss
08 020 Islanda Vatnajokull
08 015 Islanda arrivo nave Narrona
07 021 Scozia Shetland ostello recita
07 016 Scozia Shetland broch di Jarlshof
07 007 Scozia Shetland broch di Mousa
07 006 Scozia Shetland St. Ninians isle
07 003 Scozia Shetland Lerwick il porto
06 001 Roma Via Lepanto la partenza
Shetland, Far Øer, Islanda, 23 luglio - 25 agosto 1990
Dal diario di viaggio
Skaftafell, Islanda, 12 agosto 1990. Siamo ancora vivi dopo la notte in tenda, ha anche piovuto, ma noi abbiamo dormito e non abbiamo sentito freddo. Questa mattina Luca se ne va e il Cerro, che non vuole fare un’altra notte in tenda, lo segue. Con il Moro dovremo decidere il da farsi.
Come stavo scrivendo ieri sera, ieri pomeriggio abbiamo fatto una magnifica passeggiata per questo parco nazionale. Sei ore di cammino che mi hanno ricordato i giorni di Yellowstone: guadi, cascate, traversate su ponti tibetani. Siamo passati sotto la cascata di Svartifoss, con le sue colonne esagonali di basalto come quelle di Portrush in Irlanda. Ma la cosa più esaltante è stata l’arrampicata sul monte Kristinartindar, 1.126 metri, che noi abbiamo risalito dal livello del mare.
Un’ammazzata senza precedenti, un’erta micidiale fra pietre che franavano giù, arrampicandoci a lungo a quattro zampe. Ma dalla cima una vista eccezionale sul ghiacciaio e sulla pianura che si stende ai piedi dello stesso, verso il mare solcato dagli innumerevoli rivoli di acqua preistorica. E la discesa non è stata un’ammazzata minore: due ore nette tra frane, sassi e marane. Una giornata indimenticabile. E alla fine, dopo cinque giorni, ho anche fatto la doccia, e forse neanche ce ne era bisogno.