Monti Invisibili
Orapi, sapore di montagna
Orapi, olaci, buon enrico: questa erba selvatica cambia nome con il territorio, la montagna e gli stessi versanti ma sempre del gustoso spinacio di montagna stiamo parlando.
Il Chenopodium bonus-henricus prende il nome dalla forma delle foglie simili al piede dell’oca (dal greco chen - oca e pous - piede) e da Enrico IV di Francia (Le bon Henry), onorato così da Linneo.
È una pianta nitrofila, amante cioè dei luoghi ricchi di prodotti azotati, ed è quindi facile trovarla nei pascoli intensamente sfruttati e soprattutto negli stazzi, anche non in uso da diversi anni.
In Italia è diffuso fin dall’inizio della primavera, sia sulle Alpi che sull’Appennino, dai 1.500 ai 2.000 metri e arricchisce numerosi piatti della tradizione locale.
Se ne mangiano le foglie e i fiori, riuniti in spighe, e deve essere raccolto prima che diventi troppo maturo e coriaceo. Si preferiscono i germogli o le cime immature delle giovani piante.
Le foglie sono ricche di potassio nella parte inferiore che rimane copioso sulle mani durante il raccolto.
Diversi gli usi cucina, dalla frittata alle zuppe, ma il mio preferito e un ripasso in padella con aglio e olio per poi condirci una pasta ruvida abbondantemente spolverata di pecorino.