Monti Invisibili
Traversata Velletri - Rocca di Papa
Quota 890 m
Data 8 ottobre 2023
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello in salita 755 m
Dislivello in discesa 432 m
Distanza 20,36 km
Tempo totale 4:55 h
Tempo di marcia 4:46 h
Cartografia Carta escursionistica Parco Castelli Romani
Descrizione Dalla stazione di Velletri della linea ferroviaria FL4 (290 m) con attraversamento della cittadina (+35 min.), i Pratoni del Vivaro (600 m, +1,26 h), la Casetta Forestale (796 m, +1,12 h), il belvedere dei due laghi (890 m, +57 min.), la Via Sacra, i Campi di Annibale (750 m, +20 min.) e Via San Sebastiano a Rocca di Papa (638 m, +16 min.). Tratto iniziale corrispondente alla seconda tappa della Via Francigena del Sud.
015 Via sacra
013 Belvedere dei due laghi
012 Verso Belvedere dei due laghi
011 Pratoni del Vivaro
010 Verso Pratoni del Vivaro
009 Verso Pratoni del Vivaro
008 Velletri Via Roma
007 Velletri Torre del Trivio
005 Velletri Piazza Cesare Ottaviano Augusto
004 Velletri Piazza Mazzini
003 Velletri
002 Velletri
001 Velletri stazione ferroviaria
000 Castelli Romani dislivello
Velletri - Rocca di Papa, 8 ottobre 2023. Sabato pomeriggio. Sto dipingendo le finestre per acquisire crediti agli occhi muliebri. Fra una pennellata e l’altra mi balena in mente di uscire in bici il giorno successivo, la mattina presto, prima della seconda mano. Magari anche per vedere se riesco a cogliere qualche cespo di sapida cicoria selvatica.
Sto per comunicarlo alla consorte che mi anticipa: “Domani vorrei andare dai miei a Rocca di Papa”.
E la mente corre. “Vengo anch’io, ma ci arrivo a piedi”. Mollo pennelli e acqueragie, apro il sempre onusto file di escursioni pronte alla bisogna, ed ecco scaturire fuori una bella traversata Velletri – Rocca di Papa.
Le 5,30 del mattino, nella metropolitana che mi porta ad agguantare l’ultimo treno che mi manca nell’esplorazione del Parco Regionale dei Castelli Romani. Realtà territoriale assai prossima alla Capitale, troppo antropizzata, ma con una ramificata rete di linee ferroviarie che permette di raggiungerlo velocemente evitando l’autovettura.
Un’alba immobile mi accoglie alla stazione della cittadina adagiata fra l’Agro Pontino e le propaggini meridionali dei Colli Albani. Lo scampanio della prima messa mattutina rende ancora più silenti i vicoli, troppo affollati però di automobili in sosta. Le vie si popolano man mano che l’attraverso e quando ne esco sono già piene di sfaccendati che bighellonano.
Inizio a inanellare un reticolo di deserte asfaltate, carrarecce e sentieri che fino a un bivio seguono a ritroso la cosiddetta Via Francigena del Sud. La giornata è calda, estiva, ma i boschi sono ombrosi ed io smangiucchio castagne, noci, nocciole e qualche tardiva mora.
Ai Pratoni del Vivaro inizio a scavalcare, non so quanto lecitamente, recinzioni, mi ritrovo in qualche proprietà privata, ma procedo incurante a passo veloce verso il desco familiare.
Una ripidissima salita e sono finalmente agli 890 metri del sempre spettacolare Belvedere dei due laghi. Lascio ormai le gambe scivolare sui basoli della Via Sacra per andare a rendere onore alla tavola della suocera, prima di tornare nuovamente a vernici e pennelli.