Monti Invisibili

Cima Lepri
Quota 2.445 m
Data 20 luglio 2024
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.188 m
Distanza 19,19 km
Tempo totale 7:57 h
Tempo di marcia 6:36 h
Cartografia CAI Monti della Laga
Descrizione Dalle Macchie Piane (1.600 m) per il Tracciolino di Annibale, il Vado di Annibale (2.119 m, +1,26 h), il Monte Pelone settentrionale (2.057 m, +1,34 h), Cima Lepri (2.445 m, +1,36 h), il Vado di Annibale (+43 min.) e le Macchie Piane (+1,17 h). Escursione solitaria in giornata oltremodo velata e con un caldo umido asfissiante.
 

Cima Lepri mappa

Traccia GPS

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Cima Lepri

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pizzo di moscio

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Cima Lepri

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Cima Lepri

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Cima Lepri

013 Verso Cima Lepri

Cima Lepri

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009 Verso Monte Pelone

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006 Verso Monte Pelone

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003 Verso Vado di Annibale

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002 Verso Vado di Annibale

macchie piane

001 Macchie Piane

cima lepri dislivello

000 Cima Lepri dislivello

Cima Lepri, 20 luglio 2024. Mi piacciono le giornate lunghe, i prati fioriti, le nubi fioccose che navigano su prati smeraldini o si riflettono su specchi lacustri. Senza dimenticare more, lamponi e fragoline, il frinir dei grilli sul far del tramonto e un imperlato boccale di bionda come giusta chiosa di una giornata sui sentieri.
Ma come l’autunno e la primavera sono capaci di influire sul mio essere animale, così anche l’estate propone aspetti avversi e quando il caldo diviene esagerato, arriva a pesare sulla mia costituzionale bassa pressione, trasformandomi in una medusa spiaggiata.
E così, viaggiando spesso sotto i 100 di massima (sui 90/60 qualche giorno or sono), quando si fa luglio diviene difficile perseguire progetti di ultrachilometriche camminate, da rimandare a quando temperature più compatibili con la vita tornino a far restringere i miei vasi sanguinei.
Ma dopo tre settimane in altre faccende affaccendato, la voglia di sentieri e solitudine monta prepotente e cerco allora una partenza per territori selvaggi che sia sufficientemente in quota da mettermi almeno parzialmente al riparo dalle temperature di questi giorni. I 1.600 metri delle Macchie Piane, sui Monti della Laga, sembrano proprio il luogo ideale.
Approdo quindi che sono le 8 a delle Macchie Piane inusualmente deserte. Il cielo è lattiginoso, la visibilità scarsa e la temperatura poi non così gradevole, inasprita anche da una notevole umidità. Con le gambe molli mi avvio su per i noti e comunque piacevoli sentieri, con mondi lontani che traspaiono nella foschia.
Dal Vado di Annibale intraprendo quel remoto percorso verso il Monte Pelone che tredici anni fa fu piuttosto incognito e che ora ritrovo seppur radamente segnato.
Nembi sfilano rapidi in un paesaggio sfumato che si apre su profonde vedute di una primordiale Valle Castellana e io mi accontento di quello che oggi il passo mi può concedere: sembra incredibile che solo tre settimane fa inanellavo 6.600 metri e 160 chilometri da Roma fino al Monte Velino.
Una rapida puntata al Monte Pelone e attacco la cresta che con esagerata fatica mi conduce finalmente ai 2.445 metri della Cima Lepri, per quello che forse è il motivo principale che ha oggi condotto i miei passi: fumarmi al fresco una pipa di quota.
Disteso sull’erba, al riparo da un vento ora freddo e teso che minaccia pioggia, carico la radica e mi godo fumo e pensieri che insieme fluiscono via.
Riprendo il cammino verso le ancora deserte Macchie Piane. Giornata faticosa per la mia pressione, ma sempre piacevole per la mia volontà.
 

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