Monti Invisibili

Traversata del Monte Gennaro
Quota 1.275 m
Data 2 gennaio 2024
Sentiero segnato
Dislivello in salita 1.032 m
Dislivello in discesa 1.011 m
Distanza 14,41 km
Tempo totale 6:23 h
Tempo di marcia 4:22 h
Cartografia Il Lupo Lucretili
Descrizione In bus Cotral a Marcellina (272 m). Poi per l’inizio della Scarpellata (576 m, +53 min.), Monte Gennaro (1.275 m, +1,24 h), la Torretta di Monte Morrone della Croce (1.053 m, +40 min.) e Palombara Sabina (300 m, +1,25 h). Bus Cotral per Roma. Veloce escursione in ambiente pienamente invernale.
 

traversata del monte gennaro mappa

Traccia GPS

palombara sabina

018 Palombara Sabina

monte gennaro

017 Verso Palombara Sabina

palombara sabina

016 Palombara Sabina

torretta cruciani

015 La Torretta

torretta cruciani

014 La Torretta

torretta cruciani

013 La Torretta

fernando marini

012 Fernando Marini

monte gennaro

011 Monte Gennaro

monte gennaro

010 Monte Gennaro

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009 Monte Gennaro

torretta cruciani

008 La Torretta

monte velino

007 Monte Velino

il generale dei lucretili

006 Il Generale

il generale dei lucretili

005 Il Generale

il generale dei lucretili

004 Il Generale

palombara sabina

003 Palombara Sabina

la scarpellata

002 Verso la Scarpellata

la scarpellata

001 Verso la Scarpellata

traversata del monte gennaro dislivello

000 Traversata Gennaro dislivello

Traversata del Monte Gennaro, 2 gennaio 2024. Mi piace molto il periodo natalizio, di luci, suoni e atmosfere che raccontano di tempi sereni e gioiosi, anche se più interiori che esteriori. Quello che non sopporto è la doppietta ultimo dell’anno-capodanno.
Sono abituato fin da bambino ad andare a letto presto e a svegliarmi al cantar del gallo (anzi, generalmente anche prima): alle 21,30 sono già sotto le coltri col mio libro e anche da ragazzo studiavo la mattina prima di andare a scuola.
Quindi dover tirar tardi il 31 – con neanche potermi servire dell’escamotage di portare avanti le lancette di un paio d’ore come quando la pargola era bimba, a imitazione del maestro Mario Canello di Fantozzi – mi pesa assai, perché comunque il primo dell’anno mi sveglio presto e trascorro così stordito tutta la giornata.
Sopportato quindi stoicamente questo ambo micidiale, il 2 è d’uopo recuperare sanità fisica e mentale con una fuga sui monti. E se proprio in questo giorno, la prima escursione di un 2023 denso di camminate fu sui Lucretili, ribadisco anche quest’anno la destinazione che mi permette di utilizzare gli amati trasporti pubblici.
Metro e bus Cotral nella notte e non sono neanche le 8 quando approdo in una deserta Marcellina, dove evidentemente pesa ancora la fatica dei recenti bagordi.
L’asfalto mi invita in breve su stradicciole ammantate d’autunno, dove la pendenza si fa subito interessante.
Oltrepassato un improbabile cancello, sono subito nell’inclinato ambiente della Scarpellata, questo antico sentiero, realizzato appunto “scarpellando” la roccia per molti tratti, che sale senza perdere tempo e che ha motivo dei 1.000 metri di dislivello vicino alla Capitale, è palestra prediletta dei montanari romani.
L’inverno è ormai padrone del ripido canalone e presto faggi e agrifogli prendono il posto di querce e siliquastri, mentre le viste si sporgono su un Agro romano addormentato e brumoso.
A quota 1.044 l’incontro col Generale, un vetusto e saggio faggio che conosco ormai da più di trent’anni. E poi l’ultima pettata sassosa per la vetta del Gennaro.
Carico una radica e mi godo i particolari di un Appennino a perdita d’occhio ancora timidamente spolverato di bianco, mentre giungono altri camminatori solitari.
Gigi Ariemma, con il quale scambio piacevoli parole di montagna e che scoprirò conduttore di Radio Capital; appassionato di natura ed escursioni che si è regalato questa fuga nel giorno del suo compleanno prima di raggiungere i microfoni.
Gianfranco Cateni, accompagnatore del CAI Roma, che dopo un incidente in montagna sta recuperando la forma… a 81 anni suonati.
Il tabacco sfuma e io riprendo il cammino, non senza quattro piacevoli chiacchiere anche con il mitico Fernando Marini, esperto montanaro e spianatore d’Appennino.
I ruderi della Torretta Cruciani del Monte Morrone della Croce mi offrono panorami per il pranzo e poi scendo sereno i venticinque agevoli tornanti del sentiero verso Palombara, dove in dieci minuti sono già sul bus che mi riporta a Roma, con alcol, stanchezza e libagioni ormai ampiamente smaltiti.