Scelta del fornello
Uno dei momenti più suggestivi di ogni escursione è l'accensione del fuoco per cucinare o riscaldarsi, ma non sempre questo è possibile per il pericolo di incendi, piogge torrenziali che costringono in tenda o per la mancanza di legna ad alta quota. In soccorso giungono le diverse tipologie di fornelli disponibili sul mercato: a gas, benzina, petrolio, alcool e anche meta, le tavolette combustibili dalla scarsa resa calorica utili solo per scaldare le bevande mediante l'apposito fornelletto di dimensioni ridotte. In Italia, paese cresciuto nella tradizione degli onnipresenti fornelletti con la bombola blu Campingaz, sono diffusi soprattutto i modelli alimentati a gas, ma altrove vanno per la maggiore quelli a combustibile liquido. Vediamone caratteristiche, pregi e difetti.
Gas Sono di impiego molto semplice: basta collegare la bombola e si è pronti per cucinare; comoda in caso di vento l'accensione piezoelettrica. Questi fornelli impiegano una miscela di butano e propano adatta per temperature non inferiori ai -10° C. Le bombole più pratiche sono quelle dotate di valvola, che permette di separarle dal fornello anche se non completamente esaurite per un agevole stivaggio nello zaino. La reperibilità delle cartucce di ricambio nel mondo dipende in larga misura dalla marca del fornello e dal tipo di bombola. Distribuite pressoché ovunque le Campingaz, meno le Coleman. Molto diffuse quelle tradizionali forabili da 190 grammi, di più difficile reperibilità quelle a valvola da 100, 220 e 450 grammi circa.
Tre le principali limitazioni di questo tipo di alimentazione: la ridotta autonomia, il divieto di trasportare bombole di gas in aereo, la difficile reperibilità in zone remote. Sono quindi indicati per brevi trekking di una o due notti lontano dalla civiltà e per riscaldare bevande durante escursioni invernali giornaliere.
Benzina Prima di essere operativi richiedono due semplici operazioni: riempire il serbatoio; stabilire la giusta pressione all'interno aprendo la valvola e agendo sullo stantuffo integrato con una ventina di pompate. Il serbatoio forma una struttura unica con il bruciatore e se all'interno rimane del combustibile, il fornello dovrà necessariamente essere trasportato in piedi nello zaino. Funzionano con benzina verde, combustibile specifico e kerosene, di semplice reperibilità anche nelle destinazioni più remote, e presentano un'autonomia di funzionamento molto superiore a quelli a gas. Di converso richiedono la periodica pulizia del bruciatore e possono dare problemi di accensione con temperature molto basse o con carburanti impuri che ostruiscano il generatore. Niente comunque cui non si possa rimediare con un imbuto filtrante o con un cacciavite.
Tali caratteristiche rendono molto versatili i fornelli a benzina e adatti per trekking di più giorni, spedizioni, viaggi in regioni remote e trasporti aerei.