Protezione dal sole
Con la bella stagione si intensificano le attività all'aria aperta e il numero di ore durante le quali esponiamo il nostro corpo alla luce solare. Anche se non amiamo rimanere distesi a curare l'abbronzatura, ma preferiamo camminare, correre, giocare e fare sport, non possiamo trascurare i rischi connessi con l'eccessiva esposizione. Da questo punto di vista, educazione e prevenzione fin dall'età scolare sono basilari, in quanto è nei primi 15 anni di vita che l'eccessiva esposizione produce danni cutanei che si manifestano poi in età avanzata.
I raggi luminosi, infatti, altro non sono che energia elettromagnetica e ogni volta che ci esponiamo al sole, la componente dei raggi UV arreca un danno al DNA presente nel nucleo delle cellule dell'epidermide. Continue esposizioni portano al limite le possibilità di riparazione del patrimonio genetico della cellula, fino a che si verifica l'errore che può condurre alla neoplasia.
Per evitare questo rischio, allora, è fondamentale utilizzare creme protettive, limitare il numero delle ore di esposizione e utilizzare indumenti in grado di schermare i raggi solari, soprattutto sulle zone dell'epidermide più delicate: collo, orecchie, naso, contorno occhi, labbra e cicatrici. Questo è vero al mare e a bassa quota, ma è ancora più vero in montagna, dove le componenti di radiazioni nocive sono più intense e la temperatura più bassa non fa rendere conto che ci si sta bruciando.
Per quanto riguarda le creme, queste devono essere adeguate al proprio fototipo, cioè alla qualità e quantità di melanina presenti nella pelle. Si va dal fototipo 1 tipico delle popolazioni nordiche, caratterizzato da un'elevata sensibilità ai raggi UV e dalla facilità alle scottature senza tuttavia abbronzarsi, al fototipo 6, tipico delle persone di colore. Il più diffuso nei paesi occidentali è il fototipo 3, caratterizzato da una leggera sensibilità ai raggi UV, scottature solo per esposizioni prolungate e da un'abbronzatura graduale. Nella scelta della crema bisogna tenere presente il fattore di protezione solare (SPF) espresso da un numero che indica quante volte è possibile moltiplicare il tempo di permanenza al sole prima di scottarsi. Ad esempio una crema con un fattore di protezione 10 permette di rimanere al sole un tempo 10 volte più lungo di quello possibile senza protezione, detto tempo di eritema. Un'indicazione a spanne per calcolare il proprio tempo di eritema è di considerare un'esposizione di 5 minuti per il primo giorno per il fototipo 1, aumentando 5 minuti per ogni fototipo e di 5 minuti per ogni giorno ulteriore.
Il fattore di protezione consigliato durante le attività all'aria aperta è di 20 o superiore, ricordando di rinnovare l'applicazione ogni due ore e che tali prodotti proteggono egregiamente contro i raggi UVB, quelli che causano le scottature, ma poco contro i raggi UVA, che causano prima l'invecchiamento della pelle e poi i tumori. E siccome il sole è una questione di piacere, ma anche di salute, qualsiasi dubbio potrà essere sciolto con l'assistenza del vostro farmacista di fiducia.
Oltre alla pelle anche gli occhi necessitano di un'adeguata protezione, soprattutto alle alte quote: per evitare danni acuti alla cornea, come cheratiti e congiuntiviti, e il manifestarsi della cataratta nel corso degli anni. Nella scelta degli occhiali è necessario controllare la presenza della marcatura CE, che garantisce la rispondenza a specifiche normative, e fare attenzione al grado di protezione dai raggi UV, indicato con un numero progressivo da 0 a 4. Attenzione ai prodotti a basso costo, con lenti scadenti che non proteggono davvero dalle radiazioni.
Infine una buona abitudine durante la stagione estiva è sicuramente quella di assumere quotidianamente alimenti ricchi di carotenoidi e licopeni, che aiutano a proteggere la pelle e facilitano l'abbronzatura; si trovano in abbondanza nei pomodori, nelle carote, nelle verdure crude e cotte e nella frutta fresca: meloni, more, ciliegie, fragole, lamponi, albicocche, cocomeri e pesche.