Monti Invisibili
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Le regole delle fotografia

A parità di soggetto, cosa distingue una fotografia da una bella fotografia? Sicuramente la composizione: l'attenta applicazione di quelle regole di suddivisione spaziale, equilibrio fra le masse, senso della prospettiva, messe a punto nei secoli dai pittori e che si applicano a tutte le arti visive. Regole che è necessario conoscere per prendersi poi il gusto di infrangerle… a ragion veduta. Infatti non esiste un solo modo per comporre una scena, ma una serie di soluzioni che dipendono in parte dal gusto e dal senso estetico del fotografo, in parte dal significato che vogliamo comunicare: dinamismo o staticità, tranquillità o drammaticità.

Tali regole compositive devono essere provate dal fotografo affinché divengano intuitive e possano poi essere applicate automaticamente al momento dello scatto.


Bando alla simmetria La prima regola chiede di evitare di porre il soggetto principale al centro dell'inquadratura. Questo permette di realizzare immagini più interessanti e di riservare la composizione perfettamente simmetrica a quei pochi casi nei quali la geometricità del soggetto sia in grado di rendere un risultato gradevole.


Punti nodali In base a questa tecnica compositiva dobbiamo immaginare l'inquadratura come suddivisa in nove parti uguali da quattro linee parallele equidistanti: due verticali e due orizzontali. Alcune fotocamere hanno la possibilità di visualizzare nel mirino o sullo schermo tale schema, che comunque con un po' di pratica diviene intuitivo. Il soggetto principale della scena (una persona, un albero, un edificio) andrà collocato quanto più in coincidenza dei punti di incrocio delle linee (i nodi). Elementi rettilinei, come l'orizzonte, torri, alberi e quant'altro, dovranno invece seguire le linee stesse. Per le linee inclinate si dovrà invece utilizzare la diagonale del fotogramma.


Regola aurea Secondo tale tecnica, la parte più importante di un'immagine, il soggetto principale, deve essere collocata vicino all'angolo in basso a destra dell'inquadratura, in modo tale che un quarto della scena si protenda verso l'alto e un altro quarto si allunghi verso sinistra. Il motivo è da ricercarsi nell'abitudine umana di osservare un'immagine come si legge un testo scritto: da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso. Dal momento che la lettura termina nell'angolo in basso a destra, questa è la zona in cui l'osservatore concentrerà l'attenzione per un periodo di tempo maggiore.


Le linee guida Un altro metodo per comporre un'immagine gradevole ed equilibrata è sfruttare le linee presenti all'interno dell'inquadratura e che sono in grado accompagnare la lettura dell'immagine. Strade, binari, pali, ma anche crinali di montagne, fiumi, ombre e filari di alberi possono essere sfruttati per guidare l'occhio all'interno della scena verso l'orizzonte o per creare gradevoli effetti geometrici. Linee verticali, come quelle di alberi o edifici, danno enfasi al senso di altezza e maestosità; linee diagonali e convergenti suggeriscono dinamismo e vivacità; mentre le linee curve rappresentano bene la sensazione di flusso e movimento. La stessa linea dell'orizzonte può essere sfruttata per comunicare tranquillità e profondità. Come regola generale il cielo dovrebbe occupare il terzo superiore del fotogramma, ma nulla vieta di infrangerla: se l'orizzonte è posto nella parte alta dell'inquadratura, si otterrà un'immagine dalla forte tensione dinamica; nella parte bassa, il cielo appare dominante e, a seconda delle condizioni meteorologiche, avremo una scena tranquilla o drammatica; con l'orizzonte a metà fotogramma avremo un'immagine simmetrica che comunica sensazioni di calma ma anche di monotonia.

Queste sono le regole: a voi la libertà di applicarle con l'elasticità richiesta da una realtà mutevole e non uniforme.