Monti Invisibili
Monte Vettore
Quota 2.476 m
Data 30 dicembre 2018
Sentiero segnato
Dislivello 970 m
Distanza 10,31 km
Tempo totale 6:20 h
Tempo di marcia 4:55 h
Cartografia CAI Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Descrizione Da Forca di Presta (1.536 m) per il Monte Vettoretto (2.052 m, +1,35 h), il rifugio Zilioli (2.238 m, +40 min.), la Sella delle Ciàule (2.240 m) e la vetta (2.476 m, +40 min.). Ritorno per la stessa via (+2 h). Innevamento sottile ma continuo solo dopo il Rifugio Zilioli, ramponi dal Monte Vettoretto, numerosi escursionisti.
030 Pretare Marco e Roberto
027 Verso Forca di Presta
026 Croce di quota 2420
025 Monte Vettore me
024 Monte Vettore Roberto
023 Da Monte Vettore
022 Cresta del Redentore
021 Monte Vettore
020 Monte Vettore
019 Verso Monte Vettore
017 Verso Monte Vettore
016 Pizzo del Diavolo
014 Dalla Sella delle Ciaule
013 Monte Vettore
012 Rifugio Zilioli
011 Gigra66 e me
010 Verso Rifugio Zilioli
009 Verso Rifugio Zilioli
008 PIano Grande di Castelluccio
007 Verso Rifugio Zilioli
006 PIano Grande di Castelluccio
005 PIano Grande di Castelluccio
004 Verso Rifugio Zilioli
002 Pretare terremoto
001 Pretare terremoto
Monte Vettore, 30 dicembre 2018. Per noi scarpinatori romani il gruppo montuoso che più mette alla prova la scarsa voglia di guidare è, insieme alla Majella, quello dei Sibillini. I chilometri non sarebbero poi molti, ma la necessità di percorrere la pur bella Via Salaria, porta le ore di viaggio vicine alle tre, sola andata.
È allora con gioia che aderisco alla proposta di Roberto (compagno di mille viaggi e mille avventure) per una fuga postnatalizia in compagnia sulle nevi (scarse e ghiacciate) del Monte Vettore.
I toni rosa di un’alba gelata ci colgono di nuovo attoniti nel triste passaggio fra le rovine dei borghi terremotati pedemontani. Arquata, Piedilama, Pretare, uniti in un’immobilità serrata dal gelo.
Forca di Presta pullula di altri camminatori: si aprono i bastoncini, si allacciano gli scarponi, si calzano in guanti, in un desiderio animale di scrollarsi di dosso calorie e libagioni natalizie.
La processione si sgrana su sottili e gelate lingue di neve, fra i Piani di Castelluccio candidi e immoti e una Laga scura e minacciosa.
Ai duemila metri è tempo di calzare i ramponi e poi l’ultima rampa ci porta su al ventoso Rifugio Zilioli. La vicina Sella delle Ciàule spalanca un mondo fatato screziato di bianco, dove domina la mole verticale del Pizzo del Diavolo.
Ora la neve, ancorché sottile, è compatta, e in breve c’innalza ai 2.476 metri del tetto dei Sibillini, dove il vento si placa lasciandoci ammirare a lungo un mondo lontano popolato di nembi.
Discorrendo di vette e di altri sentieri la discesa scorre rapida e il richiamo di una birra è presto soddisfatto nel bar ospitato in una delle casette di Pretare: un modo per portare qualche soldo a questa terra martoriata.
Ci serve la simpatica Margherita: lei non se ne è andata e non se ne vuole andare, ci racconta con insospettabili allegria e ottimismo; ma ci vuole appunto ottimismo per superare le difficoltà che si presentano ogni giorno.
Dopo la birra un corroborante e iperalcolico Punch Abruzzese e poi siamo pronti per le tre ore di guida che ci ricondurranno nei fasti natalizi.