Monte Priora
Quota 2.332 m
Data 28 luglio 2012
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 1.198 m
Distanza 15,92 km
Tempo totale 6:19 h
Tempo di marcia 5:28 h
Cartografia CAI Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Descrizione Dal rifugio del Fargno (1.811 m) per la forcella Angagnola (1.924 m, +19 min.), pizzo Berro (2.259 m, +46 min.), monte Priora o Pizzo della Regina (2.332 m, +44 min.), la forcella Angagnola (+1,03 h), pizzo Tre Vescovi (2.092 m, +25 min.), monte Acuto (2.035 m, +16 min.), il rifugio del Fargno (+23 min.), monte Rotondo (2.102 m, +57 min.) e il rifugio del Fargno (1.811 m, +35 min.). Imbattuto in una piccola vipera sotto monte Acuto.
023 Da monte Rotondo
022 Strada verso Pintura
021 Forcella e rifugio del Fargno
019 Monte Acuto
018 Monte Acuto
017 Pizzo Tre Vescovi
016 Forcella e rifugio del Fargno
015 Cresta del Bove
014 Valle di Panico e Bove
012 Monte Priora
010 Forca della Cervara
008 Pizzo Tre Vescovi e monte Acuto
004 Pizzo Berro
003 Monte Rotondo
001 Forcella del Fargno
Monte Priora (o Pizzo della Regina), 28 luglio 2012. "Una voce! Il mio diletto! Eccolo, viene, balzando sui monti, passando per i colli". Se anche la Bibbia, nel Cantico dei cantici, celebra l'amore con il passaggio delle montagne, in questa giornata che mi porterà dai miei tesori, Flavia e la dolce piccola Vittoria, non posso esimermi da un'ultima sgroppata su pei monti.
Lunghe, troppe ore di automobile solitaria attraverso l’ombrosa e suggestiva Valnerina per arrivare nell’estremo lembo settentrionale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e precisamente ai 1.811 metri di quel rifugio del Fargno che mi vide protagonista durante la Grande Traversata dell'Appennino.
Inforco il nuovo zaino Quechua Forclaz 40 e, complici le preventivate lunghe ore di guida al ritorno e anche una strepitosa condizione di forma, lancio le gambe senza indugi verso la forcella Angagnola e i successivi 2.259 metri del ripido pizzo Berro, dove giungo in buon anticipo sulla tabella di marcia, segnando quello che sarà il motivo conduttore di tutta la giornata. La camminata si trasforma in un volo radente sulle affilate creste sibilline, con lo sguardo che cala in picchiata nelle incassate valli dell'Infernaccio, del Tenna, di Panico ed io che progredisco veloce nella rapida successione delle mie mete: i 2.332 metri della mole poderosa del monte Priora, altrimenti nomato pizzo della Regina e della medesima roccia rosata della sorella Sibilla; i 2.092 del pizzo Tre Vescovi e i vicini 2.035 spigolosi metri del monte Acuto, dove per poco non metto una mano su una vipera; infine gli ultimi settentrionali 2.102 del monte Rotondo, che mi lasciano la vista di un turchino spicchio del lago di Fiastra perso nella foschia.
Giornata di piena soddisfazione, quindi, eppure quest'anno, dopo il traguardo delle 200 vette, sento venire meno la motivazione e l'entusiasmo che mi aveva spinto la precedente estate. Forse la distanza di queste vette rimanenti o forse solo una sorta di stanchezza di questo ormai attempato animale solitario, destinato a muoversi prevalentemente in gruppo.
Ora è tempo di portare Vittoria alle isole Azzorre, e di questo si leggerà nel diario apposito.