Monte Sibilla
Quota 2.173 m
Data 28 giugno 2012
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 738 m
Distanza 13,69 km
Tempo totale 5:33 h
Tempo di marcia 4:16 h
Cartografia CAI Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Descrizione Dal rifugio Sibilla (1.540 m) per il valico di quota 2.129 m (+1,47 h), la cima Vallelunga (2.221 m, +21 min.), di nuovo il valico (+22 min.), monte Sibilla (2.173 m, +26 min.), la Grotta delle Fate (2.150 m), il bivio sotto monte Zampa (+ 57 min.) e il rifugio Sibilla (+23 min.). Avvistati un capriolo sotto la cima Vallelunga e una vipera appena sopra il rifugio. Roccette della corona attrezzate con corda fissa, semplici e senza particolari difficoltà. Giornata perturbata.
Monte Sibilla, 28 giugno 2012. Una scarpinata in montagna è una gran faticaccia: sveglia all'alba, ore di automobile, la minaccia costante della pioggia. Ma nonostante ciò una passeggiata in montagna è anche un gran divertimento; nel senso classico del termine di distogliere l'attenzione dagli affanni quotidiani e in quello più prosaico di farsi un sacco di risate. La maestosità dell'ambiente e il compagno che capitombola, il capriolo che fugge via lesto e la borraccia che ti allaga lo zaino, le intense fioriture e l’impellente bisogno fisiologico che ti costringe a cercare un improbabile riparo. E questa volta, dopo mesi di sentieri troppo solitari, finalmente non solo ho un compagno di cammino, ma ne ho due: Andrea e il caro Giovanni, che considerata la non eccessiva lunghezza del percorso mi sono deciso a coinvolgere.
E così dopo troppo lunga guida, alla tarda ora delle 9,20 siamo in cammino dai 1.540 metri del rifugio Sibilla su quell’orrida, inutile e panoramica carrareccia tante volte osservata da altre vette. La salita è lieve e noiosa, ancorché scenografica, con la vista che sprofonda sul lontano abitato di Foce e su tutte le cime del versante meridionale dei Sibillini. Un paio d’ore scarse per il valico di quota 2.129 metri e mentre Giovanni riposa le dolenti gambe e posa lo zaino con la sua collezione di incudini, con Andrea ci lanciamo alla veloce conquista dei 2.221 metri della cima Vallelunga, sotto la quale il suddetto capriolo fugge orripilato al nostro arrivo.
Gli scatti di rito e siamo già da Giovanni, dove Andrea si esibisce in un panino con la lonza piccante che sembra una scarpa di Pippo farcita. Ed eccoci ora novelli Guerrin Meschini alla volta del monte Sibilla e della sua collassata grotta, con le vedute che volano sulle Gole dell’Infernaccio e la cresta che si fa vieppiù esposta e affilata. Pochi minuti e siamo sul precario edificio sommitale che dopo le affastellate rocce del versante ovest, rivela un docile praticello dove posare le nostre terga e dare fiato a pipe e toscani, conversando di vette e sentieri con altri camminatori.
E’ tempo di volgere verso casa per affrontare la corona di roccette che difende il versante est della Sibilla. A dispetto delle terroristiche descrizioni delle guide, il percorso è banale e perfino aiutato da una corda. Resta dunque solo un piacevole sentiero di cresta prima della veloce discesa al rifugio, dove birra, patatine e coca cola ritemprano le forze di questa poco faticosa camminata e chiacchiere e risate mettono fine alla giornata.