Monti Invisibili

Collebrincioni – Campo Imperatore

Quota 2.170 m

Data 1° luglio 2021

Percorso segnato

Dislivello in salita 1.682 m

Dislivello in discesa 660 m

Distanza 22,72 km

Tempo totale 9:12 h

Tempo di marcia 7:45 h

Cartografia Il Lupo Gran Sasso d’Italia

Descrizione Da Collebrincioni (1.100 m) per Fonte Ienca (1.214 m, +2,10 h), Casale Jenca (1.007 m, +20 min.), la chiesa di San Pietro della Ienca (1.166 m, +20 min.), Fonte Cerreto (1.120 m, +1,40 h), la Fonte della Portella (1.880 m, +2,10 h), il Passo del Lupo (2.147 m, +42 min.) e Campo Imperatore (2.130 m, +23 min.). Splendida traversata fra pascoli remoti e vette.

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Traccia GPS

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108 Campo Imperatore

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107 Campo Imperatore vecchia funivia

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106 Campo Imperatore vecchia funivia

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105 Passo del Lupo

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104 Pizzo Cefalone

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103 Verso Campo Imperatore

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102 Verso Campo Imperatore

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101 San Pietro della Ienca

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100 San Pietro della Ienca

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099 San Pietro della Ienca

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098 San Pietro della Ienca

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097 San Pietro della Ienca

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096 San Pietro della Ienca

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094 Fonte Ienca

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093 Verso Fonte Ienca

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091 Monte Ocre

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090 Verso Fonte Ienca

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Campo Imperatore, 1° luglio 2021. E così, cammina cammina, sono giunto alle pendici della grande montagna, sotto il tetto di quest’Appennino cui ho dedicato gran parte delle mie esplorazioni.

Mi fanno male i piedi e tutti i muscoli delle gambe, tanto che la notte fatico a dormire, e Flavia si è spaventata per il mio aspetto. Ma sono solo stanchezza, disidratazione e cottura del sole.

Ieri sera piacevolissima cena con Carlotta, una bella ragazza di Reggio Emilia, insegnante d’italiano, escursionista solitaria sul Cammino delle Terre Mutate. Racconti di viaggi, di avventure, di vita e qualche risata.

E poi me ne sono tornato solo nella notte.

Oggi usuale partenza di buon’ora e subito mi sono immerso fra valli di pascolo e brughiere di quota. Cammino solitario e remoto, dove ogni tanto, a ricordare antiche attività, spuntavano un ciliegio o un muretto.

Dalla chiesetta di San Pietro della Ienca mi sorbisco qualche chilometro di asfaltata e poi impegno le mie residue energie nel chilometro verticale da Fonte Cerreto a Campo Imperatore.

Ora sono qui a scrivere nella stazione della vecchia funivia.

Non posso fare a meno di paragonare quest’avventura alla Transiberiana del 1998 e alla Grande Traversata dei Parchi Nazionale Appenninici del 2009. Anche lì ho visto il mondo mutare pian piano, con una scansione cronologica che non è quella di tutti i giorni.

La sovrapposizione di esperienze, stupore e fatica colloca l’inizio lontano nel tempo, oltre che nello spazio, e invece dalla partenza sono trascorsi solo sei giorni.

E il tempo, in una sorta di viaggio a ritroso, è stata una costante di questo cammino. Appena si esce dalle rotte, anche escursionistiche, consuete si entra in una dimensione di vita diversa, ben diversa da quella che soprattutto noi cittadini siamo portati a immaginare e inconsciamente a estendere a tutto il nostro mondo.

Ti rendi conto che non tutti hanno un computer, Netflix o Amaxon Prime, che c'è ancora chi usa la Moto Morini o il Fiat 850T per raggiungere l’orto, che bisogna aspettare che il pomeriggio un negozio apra e che la domenica è chiuso, o che non è così scontato avere la tua brava connessione dati per scaricare la posta. E se questo è a pochi chilometri da Roma, figuriamoci altrove.

Questo è stato forse il principale valore aggiunto di questa passeggiata e il cammino solitario ha ampliato sicuramente tale visione.

Domani arriva Giovanni e ci avvieremo a chiudere quest’avventura in vetta al Corno Grande.

 

Mezzogiorno alpino

Nel gran cerchio de l’alpi, su ‘I granito

Squallido e scialbo, su’ ghiacciai candenti,

Regna sereno intenso ed infinito

Nel suo grande silenzio il mezzodí.

Pini ed abeti senza aura di venti

Si drizzano nel sol che gli penètra,

Sola garrisce in picciol suon di cetra

L’acqua che tenue tra i sassi fluí.

 

Giosuè Carducci