Monti Invisibili
Cammino di San Francesco Trevi – Foligno - Assisi
Quota 1.124 m
Data 22-23 agosto 2022
Sentiero segnato
Dislivello in salita 1.212 m
Dislivello in discesa 1.052 m
Distanza 42,75 km
Tempo totale 13:22 h
Tempo di marcia 10:43 h
Descrizione Trevi – Foligno (6:04 h, +269 m, -238 m, 17:06 km): dalla stazione ferroviaria di Trevi (208 m) per Trevi (407 m, +20 min.) con visita del borgo (+1 h), Collecchio (340 m, +43 min.) e Foligno (240 m, +2,15 h). Tappa piacevole nella campestre discesa da Trevi; noiosa nell’avvicinamento attraverso la periferia di Foligno.
Foligno – Assisi (7:18 h, +943 m, -814 m, 25,69 km): da Foligno (240 m) per Spello (240 m, +1,27 h) con visita del borgo (+45 min.), Via Bulgarella, i boschi del Monte Subasio, il Rifugio Fonte Bregno (1.025 m, +1,40 h), Sasso Piano (1.124 m, +42 min.), l’Eremo delle Carceri (810 m, +43 min.), Assisi Porta dei Cappuccini (470 m, +38 min.) e la Basilica di San Francesco d’Assisi (360 m, +30 min.). Tappa semplice nel suo campestre andamento fino a Spello; molto bella ed escursionistica verso il Monte Subasio, con una salita e una discesa lunghe e ripide e piacevoli sentieri nel bosco.
056 Assisi San Pietro
055 Assisi Basilica di San Francesco
053 Assisi Basilica di San Francesco
052 Assisi Basilica di San Francesco
051 Assisi Piazza del Comune
050 Assisi Piazza del Comune
048 Assisi
047 Eremo delle Carceri
046 Eremo delle Carceri
045 Sasso Piano
044 Assisi
043 Da Monte Subasio
042 Assisi
041 Monte Subasio
040 Rifugio Fonte Bregno
039 Verso Monte Subasio
038 Spello
037 Verso Monte Subasio
036 Spello
035 Verso Nonte Subasio
034 Spello
033 Spello Piazza della Repubblica
031 Spello
030 Spello
029 Spello
027 Foligno Fiume Topino
025 Foligno Via delle Conce
023 Foligno Piazza della Repubblica
022 Foligno
021 Foligno Fiume Topino
020 Foligno
019 Sant'Eraclio
018 Sant'Eraclio
016 Verso Foligno
015 Verso Foligno
014 Belvedere di San Martino
013 Trevi
012 Trevi
011 Fontana di Trevi
010 Monastero di Santa Chiara
008 Trevi Piazza Mazzini
007 Trevi
006 Trevi
005 Trevi
004 Monte Subasio
003 Trevi
002 Trevi
Cammino di San Francesco, Trevi - Assisi, 22-23 agosto 2022. Cammini religiosi, pastorali e degli antichi mestieri, vecchi tratturi di collegamento fra centri abitati: sull’onda di Santiago e della Francigena non c’è più realtà territoriale che non agogni un suo Cammino, capace di attirare torme di scarpinatori e rinsaldare il bilancio turistico della zona.
Ma il problema di questi percorsi è che per gran parte sono noiosi, attraversano zone prive di reali motivi d’interesse, si snodano su interminabili sterrate o asfaltate secondarie. Senza dimenticare i lunghi attraversamenti di oscure periferie cittadine, fra stradoni, condomini e capannoni industriali. Ecco, forse Roma è una delle poche città che grazie alla nutrita presenza di parchi consente di entrare e di uscire lievemente dall’ambito urbano.
Eppure questi itinerari mantengono una loro piacevolezza: nei rari tratti di sentieri, nell’arrivo nei piccoli borghi e nella condivisione del cammino con un gruppo di fidati compagni. E così le due tappe finali di questa Via di Francesco sono l’occasione per l’incontro con un gruppo di amici di vecchia e vecchissima data: Roberto (1986), Andrea (1994) e Giovanni (2006). Personaggi ora un po’ agè che non hanno mai perso (casomai consolidato) la loro voglia di camminare.
Un treno mattutino per Trevi e siamo già in salita verso le panoramiche mura dell’arroccato borgo, che si rivela però privo di quelle Fontane di Trevi dove gettare la monetina che garantirebbe il ritorno a Roma (avremo fatto un po’ di confusione?).
Pizza, dolcetti, coca cola, e fra lievi colline di ulivi e cipressi lanciamo il passo sotto “fratello sole, il quale è la luce del giorno”, su alterne asfaltate e sterrate di questa bucolica tappa che vede anche un breve tratto di sentiero.
Le edicole mariane guidano un percorso che attraversa il silente abitato di Collecchio, dove una vecchina è ben lieta di scambiare due chiacchiere.
La piacevolezza agreste termina al minuscolo borgo di Sant’Eraclio, dove una birra rinfresca i corpi e convince gli animi ad affrontare l’ultima ora di noioso cammino nella periferia folignate.
Da Porta Romana siamo nel centro storico, fino all’elegante piazza con il Duomo di San Feliciano, dove una targa ricorda che qui Francesco vendette le stoffe del padre per restaurare la Chiesa di San Damiano.
Ci allochiamo nella Residenza Calligari e girelliamo stanchi per questa città non bella ma neanche brutta, dove tratti medievali si confondono con palazzi in cemento, rendendo a volte una sensazione di straniante incompiutezza.
Cena gustosa ma striminzita nelle porzioni: ci rifacciamo con quattro pestilenziali toscani, appoggiati alle mura del duomo, mentre vicino a noi un matto dirige un’orchestra immaginaria.
L’alba ci desta, la colazione è abbondante e fra ciarle e burle riprendiamo la noiosa uscita da Foligno. La via si fa poi campestre e ci conduce elegantemente al bel paese di Spello, meraviglia medievale che ha intrapreso la china caciarona e turistica di tanti altri borghi nostrani.
E qui avviene la diaspora. Io nutro troppa fiducia nelle capacità dei miei compagni di cammino. Giovanni, per il quale avevo previsto la più agevole e banale tappa pedemontana, si ferma proprio e opta per il treno per Assisi. Andrea e Roberto si avviano per questo itinerario ed io mi trovo da solo a intraprendere il bel percorso montano lungo il Monte Subasio.
La sterrata sale subito ripida e assolata fra gli ulivi, con amene vedute sul borgo e sulla piana. Poi si fa ombrosa in un bosco di querce e infine diviene piacevole sentiero, inciso e fresco con il salire dell’altezza.
Esco dal bosco in un ventoso ambiente di quota di vallette e antichi coltivi, e ai 1.124 metri della croce di Sasso Piano la vista si apre meravigliosa su Assisi.
“Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l'aria e per il cielo; per quello nuvoloso e per quello sereno, per ogni stagione tramite la quale alle creature dai vita”.
È tempo di scendere verso la città del Santo, non prima di una rapida visita all’Eremo delle Carceri e di una ripidissima e dissestata discesa sassosa.
L’arrivo a piedi nella città del poverello è un’emozione forte. Fendo la folla ciarlante nelle medievali vie e concludo il mio cammino nel silenzio della basilica del Santo.
Sì, questi cammini sono a volte tediosi, ma trovano comunque un senso nel recupero del proprio tempo e di ritmi più consoni alla vita.