Monti Invisibili

Monte Terminillo
Quota 2.216 m
Data 21 giugno 2015
Sentiero segnato
Dislivello 847 m
Distanza 14,05 km
Tempo totale 5:10 h
Tempo di marcia 4:12 h
Cartografia Il Lupo Monti Reatini Terminillo
Descrizione Da Pian de’ Valli (1.614 m) per il Rifugio La Fossa (1.505 m, +44 min.), la Sorgente Acquasanta (1.745 m, +35 min.), la Sella di Vall’Organo (1.831 m, +17 min.), la Cima di Vall’Organo (2.090 m, +34 min.), la Vetta Sassetelli (2.139 m, +20 min.), Monte Terminillo (2.216 m, +23 min.), Monte Terminilletto e il Rifugio Rinaldi (2.108 m, +32 min.), la Sella del Terminilluccio (1.818 m, +27 min.) e la macchina (+20 min.). Notevole raccolto di orapi al Rifugio La Fossa.
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Traccia GPS

07 terminillo
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038 Terminillo

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037 Terminillo monumento caduti

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036 Rifugio Rinaldi

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034 Verso Monte Terminilletto

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033 Monte Terminillo Garmin

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032 Monte Terminillo

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031 Monte Terminillo

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030 Vetta Sassetelli

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029 Rifugio La Fossa

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027 Monte Terminilletto

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023 Monte Terminilletto

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021 Pian de Valli

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020 Monte Terminilletto

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019 Dalla Cresta Sassetelli

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018 Cresta Sassetelli

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017 Cima di Vall Organo

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016 Cresta Sassetelli

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014 Vall Organo

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013 Sella di Vall Organo

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010 Verso Sella di Vall Organo

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009 Verso Sella di Val lOrgano

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008 Sorgente Acquasanta

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007 Sorgente Acquasanta

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006 Pianura reatina

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005 Rifugio La Fossa

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003 Rifugio La Fossa

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002 Rifugio La Fossa

Monte Terminillo, 21 giugno 2015. Spira un vento gelido in questo primo giorno d'estate quando alle 6,40 mi avvio da Pian de’ Valli lungo la placida carrareccia che costeggia il boscoso versante occidentale del Terminillo. In agevole cammino alterno conche di luce a oscuri antri alberati, mentre una lepre salta fuori da un cespuglio e raggiunge in un battito di ciglia velocità incredibili.
Alle mie spalle spariscono le costruzioni e gli impianti del comprensorio che – chissà come mai – nella tersa luce della giornata oggi non mi disturbano, ma al contrario donano a questo verde territorio un sentore alpino. Sensazione confermata dal pietroso Rifugio La Fossa, in splendida posizione sotto le pareti della Cresta Sassetelli. All'interno sei letti e una stufa, fuori un mare di orapi alla cui tentazione come sempre non resisto.
Abbandono la carrareccia e attacco una ripida salita nel bosco ancora oscuro di ombre e pervaso dei magici odori del mattino. Ai 1.745 metri il lungo fontanile della Sorgente Acquasanta mi dona una sorsata gelida e la prima vista sul Rifugio Rinaldi e sulla pianura reatina densa di nubi.
Pochi minuti per i 1.831 metri della Sella di Vall’Organo dove mi investe un vento feroce e l'ancora più tremenda vista del deturpato splendore dell'omonima valle. Mi arrampico su una spalla rocciosa ed eccomi sulla Cresta Sassetelli e non più di un minuto dopo alla poco pronunciata gobba della novella Cima di Vall’Organo, la scusa per tornare dopo tanti anni su queste montagne.
“E l’Eterno Iddio avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li condusse all’uomo per vedere come li avrebbe chiamati, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli avrebbe dato. E l’uomo diede dei nomi a tutto il bestiame, agli uccelli del cielo e a ogni animale dei campi”… ed evidentemente anche alle montagne.
Un po' perplesso mi gusto comunque la vista del lontano Gran Sasso, della Laga e del Vettore che si confondono con la mole verdeggiante del Monte di Cambio.
Riprendo il cammino lungo la panoramica Cresta Sassetelli, scavalcando il divertente peschio roccioso centrale, e mentre procedo con lo sguardo perso sulle opposte vedute, mi accorgo di aver rivalutato queste montagne che non ho mai pienamente apprezzato, considerandole troppo antropizzate e affollate. Ma è sufficiente trascurare la via breve per la più alta vetta e come nella zona del Monte di Cambio si può godere di sensazioni di vera montagna.
Ecco il cippo di vetta del Monte Terminillo, con le coordinate Garmin invertite, e la vista sul Rifugio Sabastiani denso di autoveicoli, gente e caciara… appunto.
Di nuovo in cammino verso i 2.108 metri del Monte Terminilletto che raggiungo in breve trovando il Rifugio Rinaldi inaspettatamente aperto e gestito, occasione da festeggiare con un bicchierino di amaro.
Sono solo le 11 ma la rilassante giornata di sentieri è quasi finita. Altri tre quarti d'ora e sono di nuovo a Pian de' Valli, in tempo per raggiungere la famiglia e un piatto di pasta con gli orapi, abbondantemente spolverata di pecorino.
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