Anello della Morricana
Quota 2.032 m
Data 17 luglio 2014
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 836 m
Distanza 20,59 km
Tempo totale 8:00 h
Tempo di marcia 6:54 h
Cartografia CAI Monti della Laga
Descrizione Da Ceppo (1.344 m) per l’ampia e pianeggiante sterrata attraverso il Bosco della Martese, la fine della sterrata (1.365 m, +1,30 h), il Fosso di Valle Castellana, la base del primo salto della Cascata della Morricana (1.580 m, +45 min.), il Fosso Cannavine, lo Stazzo della Morricana (1.750 m, +30 min.), la sommità del secondo salto della Cascata della Morricana (1.750 m, +10 min.), il Fosso della Morricana, La Storna (2.032 m, +1,34 h), la Cascata della Cavata (1.768 m, +45 h), la Fonte delle Trocche (1.806 m, +25 min.), il Lago dell’Orso (1.811 m) e Ceppo (+1,15 h). Dopo il secondo salto per agganciare il sentiero occorre tenersi a sud-sudovest individuando l’evidente traccia che sale ad aggirare a ovest il Fosso della Morricana; dopo il Lago dell’Orso si può seguire la strada sterrata verso sud-sudest oppure l’evidente traccia verso nord-nordest tenendosi a destra e non a sinistra al bivio successivo.
044 Biagio Speca
042 Stazzo della Cavata
041 Stazzo della Cavata
037 Fosso della Morricana gregge
034 Stazzi della Morricana
030 Cascata della Morricana alta
029 Cascata della Morricana alta
024 Fosso della Morricana
022 Cascata della Morricana
020 Geranio silvano
017 Cascata della Morricana
014 Cascata della Morricana
010 Cascata della Morricana
009 Cascata della Morricana
008 Cascata della Morricana
006 Bosco della Martese
004 Bosco della Martese
003 Bosco della Martese
002 Bosco della Martese
001 Ceppo Andrea
Anello della Morricana, 17 luglio 2014. Laga e Majella: di tutti i gruppi montuosi dell'Appennino senza dubbio i più selvaggi e seducenti: per la lunghezza dei sentieri, la remotezza delle valli e delle vette, per quella sorta di emozione che ti fa avvertire solo e smarrito in un ambiente incommensurabilmente più grande di te. E dopo l'esaltante avventura sulla montagna madre, eccoci con Andrea sul terreno di gioco della Laga, nel lontano versante nordoccidentale, regno di cascate e oscure foreste e dove le valli, ripide e incassate, prendono sovente il nome di fossi.
Lunghissime ore di guida per approdare che son ormai le 8 a Ceppo, niente più di una locanda immersa nei boschi. Facciamo la conoscenza con tal Luigi Nespeca e con il suo cane Melody e subito s’intrecciano conoscenze comuni e la medesima appartenenza al Club2000m.
Per la lunga sterrata c’immergiamo nel cupo e poderoso Bosco della Martese, mentre sotto di noi rimbomba cristallino il Rio di Valle Castellana. Un'ora e mezzo ci occupa la pianeggiante carrareccia, prima che si restringa a sentiero e prenda finalmente a salire. Intorno a noi è tutto un fiorir d'acque, che scendono dai numerosi fossi e invadono ripetutamente il cammino.
All'improvviso, un gomito del sentiero, ed ecco la prima cascata della Morricana, splendida selvaggia isolata. In una nube di goccioline saltelliamo come scemi sulle levigate rocce e ci portiamo sotto il salto principale, incastonato in un rigoglio di vegetazione. Aggiriamo la cascata sulla destra e un ripido sentiero nel bosco ci conduce ai 1.750 metri dello Stazzo della Morricana, dove un villico ci fornisce un'indicazione che ci porterà presto fuori strada.
Attraversiamo il letto roccioso del torrente e ci affacciamo cauti dalla sommità del grande salto della seconda cateratta, mentre le altre due precipitano ripide a poca distanza.
Ora il GPS indicherebbe chiaramente la direzione, ma forti della nostra stoltezza e delle indicazioni del villico, attacchiamo diretti il Fosso della Morricana; e sì che passate esperienze mi hanno ben edotto che sulla Laga è cosa che non si ha da fare. Il pendio s’irripidisce e s’irripidisce, ma noi non desistiamo, anche perché ormai non c'è altro da fare che andare avanti. E mentre arranchiamo vacillanti e sbuffanti, la giusta traccia sorge beffarda dall'altra parte del fosso.
Sia come sia, finalmente approdiamo sull'ampio sentiero sotto la cresta e di lì sono pochi minuti per i 2.032 metri de La Storna, l'ampia sella che scende dal Pizzo di Moscio.
I nembi si addensano, i tuoni rimbombano, le saette coerentemente saettano e noi rinunciamo al pizzo per catafotterci su terreno d’avventura alla ricerca della Cascata della Cavata. Caliamo all’omonimo fosso, ma la stagione inoltrata ha ridotto la cascata a un rivolo che non merita neanche uno scatto.
Eccoci allora costeggiare il Bosco di Langamella verso i 1.806 metri della Fonte delle Trocche, da dove il Gran Sasso ci appare fugace, trasfigurato in un mare di nuvole in tempesta. Di nuovo nel bosco, un ultimo errore a un bivio ci obbliga a una breve risalita e siamo al sentiero segnato che sotto una pioggerella battente ci riconduce infine a Ceppo.
Acre soddisfazione per una camminata che insinua nell'animo l'amarezza per un territorio attraversato ma solo fugacemente interpretato e sicuramente non capito, dove sarà necessario al più presto tornare.