Monti Invisibili
Monte Peschio
Quota 939 m
Data 8 gennaio 2022
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello in salita 761 m
Dislivello in discesa 767 m
Distanza 20,92 km
Tempo totale 5:12 h
Tempo di marcia 4:58 h
Cartografia Carta escursionistica Parco Castelli Romani
Descrizione Dalla Via dei Laghi inizio sentiero 520 per Monte dei Ferrari (886 m, +57 min.), Monte Peschio (939 m, +26 min.), i Pratoni del Vivaro e il Centro Ippico Romagnoli (582 m, +45 min.), Colle Giovannone (757 m, +1,13 h), la Casetta Forestale (796 m, +13 min.), il belvedere dei due laghi (890 m, +52 min.), la Via Sacra, i Campi di Annibale (750 m, +20 min.) e Via San Sebastiano a Rocca di Papa (638 m, +12 min.). Inizio sentiero 520 raggiungibile da Rocca di Papa con il bus Cotral delle ore 7,21 (no festivi) fino alla fermata numero f13165.
019 Via Sacra
017 Belvedere dei due laghi
016 Belvedere dei due laghi
015 Belvedere dei due laghi
014 Verso Belvedere dei due laghi
013 Ruderi Casetta Forestale
012 Verso Casetta Forestale
011 Verso Colle Giovannone
010 Monte Peschio muro di confine
009 Verso Monte Peschio
008 Con Carlo Lungarini
007 Pianura pontina
006 Pianura pontina
005 Alberi
004 Foglie
003 Via dei Laghi inizio 520
002 Rocca di Papa Alessandro Cianforlini
001 Rocca di Papa
Castelli Romani, 8 gennaio 2022. Questo lo avevo già sperimentato nel corso dei miei lunghi viaggi solitari zaino in spalla in giro per il mondo: è più facile fare conoscenza se sei solo piuttosto che in compagnia. Ma quello che qualifica la solitudine è proprio l’incontro con multiformi personalità, che vanno a completare quel quadro dell’ambiente che uno si forma durante il cammino.
Certamente, quando te ne vai da solo per posti solitari è quasi inevitabile dare chiacchiera a chiunque incontri, mentre se già hai un compagno è più facile che dopo un distratto saluto ognuno prosegua per la propria strada. Ci sono persone conosciute casualmente con le quali ho condiviso giorni e notti di viaggio, avventure e disavventure.
Ricordo ancora la struggente nostalgia di una notte gelida, in una baracca di adobe ai 5.000 metri dell’altopiano boliviano, quando Luis, il mio compagno di cammino di quei giorni, accese una radiolina multibanda e mi fece ascoltare il notiziario italiano.
E con le dovute proporzioni questo mi accade anche durante le escursioni.
Ad iniziare oggi già dalla partenza, che dovevo raggiungere con un autobus da Rocca di Papa ma che invece ha visto il gradito accompagnamento all’attacco del sentiero da parte del grande montanaro Alessandro Cianforlini. Un caffè insieme nel freddo ancora notturno rocchigiano, tante chiacchiere di montagna nel poco tempo a disposizione e poi ognuno per il proprio sentiero.
Pochi minuti di cammino nel gelo della giornata invernale, mentre il sole inizia a trafilare fra gli alberi spogli, e mi si affianca un altro viandante che riconosce il mio indistruttibile maglione aeronautico classe 1992. E giù ciarle sull’Arma azzurra che ci ha visto per tempi diversi nei suoi ranghi, ma soprattutto sulle meraviglie di questo gruppo montuoso. Carlo Lungarini è infatti l’animatore del Gruppo Sentieristica Vulcano Laziale e fine conoscitore dei suoi segreti. Oggi è in giro per un sopralluogo alla lunga muraglia che percorre per oltre due chilometri il crinale fra il Maschio d’Ariano fin oltre Monte Peschio.
Ci salutiamo e vado a sorbirmi un tè caldo proprio sulla cima boscosa di quest’ultimo.
Solitario in un grigio paesaggio invernale, rapidi passaggi di ciclisti e sono alla beltà condita d’immondizia dei Pratoni del Vivaro.
Un altro Marco mi chiede lumi sulla direzione per il Maschio di Faete e si accoda per un’oretta di conversazione. Prati ghiacciati, boschi spogli, aria tersa e assolata. Poi ci salutiamo e riprendo il mio passo.
In un cammino di piacevole monotonia raggiungo il sempre stupefacente Belvedere dei Due Laghi, su un mare che risplende fino alle Isole Pontine e oltre. Cani mi sniffano amichevoli, guardo l’ora: è tempo di raggiungere casa dei suoceri per il giusto desco, e questa piena giornata di cammino e relazioni sarà conclusa.