Monti Invisibili

Traversata Colonna - Rocca di Papa
Quota 673 m
Data 17 dicembre 2023
Sentiero non segnato
Dislivello in salita 626 m
Dislivello in discesa 247 m
Distanza 14,35 km
Tempo totale 3:42 h
Tempo di marcia 3:30 h
Cartografia Carta escursionistica Parco Castelli Romani
Descrizione Dalla stazione di Colonna Galleria della linea ferroviaria FL6 (250 m) per Colonna (350 m, +15 min.) con visita del paese (11 min.), Monte Compatri (550 m, +55 min.) con visita del paese (26 min.) e Via San Sebastiano a Rocca di Papa (638 m, +1,43 h).
 

colonna rocca di papa mappa

Traccia GPS

colonna rocca di papa

015 Verso Rocca di Papa

colonna rocca di papa

014 Verso Rocca di Papa

colonna rocca di papa

013 Verso Rocca di Papa

colonna rocca di papa

012 Verso Rocca di Papa

monte compatri

011 Monte Compatri

monte compatri

010 Monte Compatri

monte porzio catone

009 Monte Porzio Catone

monte compatri

008 Monte Compatri

monte porzio catone

007 Monte Porzio Catone

colonna rocca di papa

006 Verso Monte Compatri

colonna

005 Colonna

colonna

004 Colonna

monte compatri

003 Monte Compatri da Colonna

colonna

002 Colonna

roma stazione termini

001 Roma Stazione Termini

colonna rocca di papa dislivello

000 Castelli Romani dislivello

Traversata Colonna - Rocca di Papa, 17 dicembre 2023. Incredibile il Parco Regionale dei Castelli Romani. Quando penso di aver utilizzato ormai tutte le soluzioni per raggiungerlo col treno, evitando così la deplorata automobile, ecco che scopro un’altra stazione da cui partire per andare a pranzo dai suoceri. Colonna Galleria, sulla linea per Cassino, ad appena mezz’ora di viaggio dal centro di Roma.
E così, in una gelida giornata dai cieli limpidi, sono in cammino verso questo piccolo borgo dei Castelli Romani, alto su un colle vulcanico, che mi accoglie con i suoi murales e i vicoli silenziosi dove risuonano le litanie della funzione domenicale.
Monte Compatri, il secondo borgo della mia passeggiata, già occhieggia alto e io mi dirigo navigando a vista attraverso un territorio ampiamente antropizzato di vigne e ulivi, passando sotto la rombante autostrada e ingaggiando poi una lunga e tremenda salita spezza gambe.
Quando solco un territorio, muovendomi di borgo in borgo, apprezzo non solo la lentezza, ma soprattutto la continuità che solo il viaggio a piedi è capace di offrire; senza le cesure dell’automobile o, peggio, dell’aeroplano. Paesi, campi, castelli, persone, animali e piante, uniti in un filo che si srotola sotto i nostri piedi, rendendo il mondo una narrazione unica.
Scavallato il colorato Monte Compatri, dopo due ore di cammino la strada diviene sentiero e alla sella di quota 673 ne approfitto per estrinsecare il mio potere catartico (leggi: fare pipì) e per reintegrare subito i liquidi col tè caldo del mio thermos, seduto al sole ad ammirare il Mediterraneo risplendente all’orizzonte.
Inizio a traversare lungamente verso Rocca di Papa, in boschi ora bigi d’inverno, ora dorati d’autunno.
Durante queste lunghe camminate che includono anche strade, carrarecce e tratturi, il movimento lento permette di percepire tutta la spazzatura che si accumula ai bordi. Gettata dalle automobili sulle vie più trafficate, portata di nascosto in quelle più remote. Eppure, a chi non è capitato, magari con il sole calante, di essersi perso nel bosco o in una successione di crinali tutti uguali e di sentirsi rincuorato da una bottiglia, una cartaccia, un sacchetto abbandonati lungo il cammino? Allora la spazzatura diviene l’anelata conferma di essere su una traccia battuta, la promessa della fine delle nostre fatiche.
Sbuco sulla strada asfaltata e ancora pochi tornanti mi conducono infine alla casa dei suoceri, dove posso ben permettermi ora un pranzo luculliano.