Monti Invisibili
Campo Imperatore - Santo Stefano di Sessanio
Quota 2.494 m
Data 26 giugno 2023
Percorso parzialmente segnato
Dislivello in salita 631 m
Dislivello in discesa 1.512 m
Distanza 25,15 km
Tempo totale 8:58 h
Tempo di marcia 7:41 h
Cartografia Il Lupo Gran Sasso d’Italia
Descrizione Da Campo Imperatore (2.130 m) per il Rifugio Duca degli Abruzzi (2.388 m, +36 min.), la Sella di Monte Aquila (2.335 m, +27 min.), Monte Aquila (2.494 m, +30 min.), Vado di Corno (1.924 m, +1,15 h), il Lago Pietranzoni (1.640 m, +1,05 h), i ruderi dell’Abbazia di Santa Maria del Monte (1.616 m, +1,28 h), le Condole (1.412 m, +50 min.) e Santo Stefano di Sessanio (1.251 m, +1,10 h) con visita del borgo (+20 min.). Splendida traversata con notevoli tracce di storia contadina e pastorale. Avvistati numerosi camosci intorno alla Sella di Monte Aquila.
052 Santo Stefano di Sessanio
051 Santo Stefano di Sessanio
050 Santo Stefano di Sessanio
049 Santo Stefano di Sessanio
048 Rocca Calascio e Maiella
047 Verso Santo Stefano di Sessanio
046 Campo Imperatore
045 Santa Maria del Monte
044 Santa Maria del Monte
043 Santa Maria del Monte
041 Monte Bolza
040 Campo Imperatore
039 Lago Pietranzoni Corno Grande
037 Campo Imperatore Corno Grande
036 Campo Imperatore Corno Grande
034 Campo Imperatore
032 Verso Vado di Corno
031 Corno Grande
030 Corno Grande
029 Corno Grande
028 Verso Vado di Corno
026 Monte Aquila
024 Sella di Monte Aquila
023 Camosci
022 Camosci
021 Rifugio Duca degli Abruzzi
020 Cefalone Corvo e Intermesoli
018 Corno Grande
017 Campo pericoli
016 Corvo e Intermesoli
015 Tre valloni
012 Campo Imperatore
000 Seconda tappa dislivello
Santo Stefano di Sessanio, 26 giugno 2023. Ostello di Campo Imperatore: nuova più amichevole gestione, stesso orrido desinare. E poi un sigaro toscano fra creste nitide e una volta oscura che si riempie di stelle.
Notte difficile per l’ardua digestione, ma la mattina ci vede già in cammino in un’alba accecante. Rinunciata alla vetta, ci dirigiamo al Rifugio Duca degli Abruzzi per scoprire la splendida vista del Corno Grande, accompagnato da un possente Intermesoli su un Campo Pericoli di un verde smeraldino.
Camosci saltellanti, ancora in livrea invernale, e poi Monte Aquila ci offre una visione totale del verticale e tormentato paretone del Corno Grande.
Solchiamo a lungo il mare ondeggiante di Campo Imperatore, pettinato dal vento e punteggiato da una miriade di colori.
Il Gran Sasso si specchia nel piccolo Lago Pietranzoni e noi c’immergiamo nelle valli più remote e sconosciute del Piccolo Tibet, per raggiungere infine le dirute mura della Grancia di Santa Maria del Monte. Plaghe solitarie e isolate adesso, eppure un tempo vive di un brulichio di genti che strappavano la vita a questa terra severa ma generosa.
Caliamo in una successione di fertili vallivi alluvionali, dove è ben evidente nella miriade di cumuli di pietre, il lungo e faticoso lavoro si sminamento. Mura diroccate avvolte dai rovi, grotte per le greggi, fontanili in secca. E anche qualche fazzoletto ancora coltivato.
Finalmente appare la torre di nuovo in piedi di Santo Stefano di Sessanio che oltre cento anni or sono Luigi Bologna così descriveva nei suoi Itinerari turistici per l’Abruzzo e il Molise: “Santo Stefano di Sessanio si trova circondato di montagne e vede solo l’orizzonte dal lato della Valle del Tirino. L’aria è buona. Dal suo abitato si possono fare numerose escursioni interessanti. Tra l’altro si può anche raggiungere Campo Imperatore”.
Un litro di birra ha ragione di gambe un po’ legnose.