Circuiro Tevere Nord
Quota 35 m
Percorso 96% sede protetta
Dislivello 25 m
Distanza 26,18 km
Tempo totale ~1:40 h
Descrizione Km 0-6,00, pista ciclabile: da Ponte Milvio per Viale Tiziano, Viale Pietro De Coubertin, Auditorium, Viale Maresciallo Pilsudski, Viale della Moschea, Via del Foro Italico (Olimpica), Via Salaria
Km 6,00 -7,39, strada cittadina: Via dei Prati Fiscali, attraversamento della Via Salaria con sistema di sottopassi e semafori, Via Marciana Marina, Via Pietro Boccanelli
Km 7,39-14,5, sterrata, sentiero: argine orientale del Tevere; al km 9,20 alla fattoria Ferrazza attenzione al branco di cani (vedi in fondo alla pagina); presenza di meretrici nei tratti limitrofi alla Via Salaria
Km 14,5-15,5, pista ciclabile: attraversamento del Tevere con il sottopasso ciclabile del ponte sul Grande Raccordo Anulare, Via del Ponte di Castel Giubileo
Km 15,5-26,18, pista ciclabile: argine occidentale del Tevere, Ponte Milvio
Le immagini della gallery sono state scattate nel corso di diverse ripetizioni del circuito.
Come scampare dai cani feroci che presidiano percorsi ciclabili e sentieri. Chiunque sia assiduo di scarponi e pedivelle si sarà di frequente imbattuto in più o meno numerosi branchi di cani, fermamente intenzionati a stringere durature ancorché burrascose amicizie. Pur essendo noi amanti della razza canina, ci sono momenti in cui non ci sentiamo pronti e sicuri di fronte a simili confidenze e dobbiamo trovare il modo per glissarle elegantemente.
Può sembrare strano, ma a piedi è più semplice convincere il migliore amico dell’uomo della nostra temporanea timidezza, e anche sui pedali – tranne di essere allegramente lanciati a velocità superiori ai 40 chilometri orari – il consiglio è sempre lo stesso: mai tentare la fuga. I quattrozampidi, infatti, corrono veloci e, più che con il ciclista, ce l’hanno con le ruote che girano; al rischio di una ciancicata al polpaccio si aggiunge quindi quello di una rovinosa caduta, dopo la quale si potrà assistere all’inconsueta e di indubbio valore etologico esperienza di un cane che ride sotto i baffi.
Allora la migliore strategia è fermarsi, porre la bici fra noi e il cane e sfilare lentamente fino a superare il manipolo peloso. La pompa, pietre raccolte sul ciglio, lo stesso velocipede armeggiato a mo’ di minaccia e a piedi anche i bastoncini da trekking, costituiscono ottimi elementi di discussione; ma i più facinorosi – fra i quali mi colloco – possono valutare anche di passare all’attacco, rincorrendo i canidi a male parole o eventualmente abbaiando fino a che non si rendano presto edotti della nostra indisponibilità a questa sorta di intimità.