Monti Invisibili
Anello dei Monti Aspresi
Quota 1.245 m
Data 16 novembre 2024
Sentiero parzialmente segnato
Dislivello 878 m
Distanza 16,41 km
Tempo totale 7 h
Tempo di marcia 5:51 h
Cartografia Il Lupo Monti Sabini
Descrizione Da Via Santa Maria (540 m) per la Valle Ferrara, il Rifugio Valle Ferrara (970 m, +1,32 h), Colle Crocestone (1.073 m, +29 min.), Colle Crocetta (1.096 m, +5 min.), Monte Croce (1.196 m, +16 min.), Monte Alto (1.245 m, +13 min.), la Sella di Macchia Gelata (1.140 m, +40 min.), il Rifugio Cognolo (1.040 m, +37 h), Monte Scollato (1.140 m, +29 min.), Colle Perini (1.012 m, +17 min.), Fonte Perini (946 m, +8 min.) e Via Santa Maria (+1,05 h). Piacevole e panoramica escursione in ambiente pienamente autunnale.
033 Verso Monte Scollato
032 Verso Monte Scollato
031 Rifugio Cognolo Francesca
030 Rifugio Cognolo
029 Verso Rifugio Cognolo
028 Verso Rifugio Cognolo
026 Verso Rifugio Cognolo
025 Verso Rifugio Cognolo
023 Monte Alto
022 Rifugio Valle Ferrara
021 Bivacco Monte Mosca
020 Monte Alto
019 Monte Alto
018 Monte Croce Terminillo
017 Monte Croce
016 Colle Crocestone Terminillo
015 Colle Crocestone Terminillo
015 Valle Ferrara
014 Valle Ferrara
013 Rifugio Valle Ferrara
012 Rifugio Valle Ferrara
011 Rifugio Valle Ferrara
010 Rifugio Valle Ferrara
009 Valle Ferrara
008 Valle Ferrara
007 Valle Ferrara
006 Valle Ferrara
005 Valle Ferrara
004 Valle Ferrara
003 Casperia e Monte Soratte
002 Valle Ferrara
001 Valle Ferrara
000 Monti Aspresi dislivello
Anello dei Monti Aspresi, 16 novembre 2024. Meno vanto di essere un esperto di Appennino, o quanto meno di essere uno che va spesso a scarpinarci cercando di battere rotte non comuni. Tempo fa però un amico – guardando la mappa delle mie escursioni sul sito Montinvisibili – mi ha fatto notare come ci sia un buco in corrispondenza dei Monti Sabini. Complesso di basse vette boscose (il più alto Monte Tancia arriva appena a 1.292 metri), prossimo alla Capitale ma che negli anni ho trascurato ritenendolo troppo antropizzato.
Messomi questo tarlo in testa e in un anelito di progressiva scoperta di territori minori (solo per quote, non certo per motivi d’interesse), ecco che girellando per la rete incappo nel bel sito del Rifugio Cognolo e la camminata è presto pianificata.
È una fredda e luminosa mattina d’autunno quando con Enrico poggiamo i primi passi non lontano dal bel borgo medievale di Casperia; in antichità Aspra Sabina, da cui l’appellativo di Aspresi di questo sottogruppo dei Sabini. Una sassosa salita smorza subito il nostro entusiasmo e permette a due cani (mamma e figlio) di accodarsi a noi. In virtù della conoscenza del percorso dimostrata, vengono tosto ribattezzati Gippi e Esse.
La perfida salita per fortuna termina presto e una repentina svolta a destra c’introduce nelle meraviglie delle Valle Ferrara. Il sentiero sale agile e rettilineo in boschi che si ammantano sempre più di autunno, con visioni oniriche su colli ocra e un Monte Soratte che emerge dalle brume.
La conca del Rifugio Valle Ferrara è un bagno di luce in un mondo dorato e poi di nuovo nei bagliori della faggeta per raggiungere in breve i 1.073 metri del Colle Crocestone, da dove l’altra metà del mondo si apre al nostro sguardo. Il Terminillo si eleva scuro dalla Valle Santa Reatina e più lontani emergono innevati il Gran Sasso, il Velino e la Majella.
Con i cani che trotterellano giocosi intorno a noi, intraprendiamo una lunga cresta di morbide e panoramiche elevazioni che emergono appena da un colletto di boschi autunnali. I 1.245 metri del Monte Alto segnano la quota più elevata della sgambata e poi scendiamo, alternando boschi pastello e radure dorate, fino ai 1.051 metri della Fonte Cognolo e ai vicini 1.040 del Rifugio Cognolo.
Non conoscevo questa perla dell’Appennino, immersa nelle faggete di questo versante dei Monti Lepini. Un luogo semplice e spartano che l’energia di Francesca ha reso un perfetto buen retiro, fosse per una breve sosta, un pranzo o una notte davanti al camino. Quei luoghi che rendono viva la montagna e dove confidi sempre di poter tornare.
Finito il panino e consumata in piacevoli chiacchiere una presa di tabacco, risaliamo a ingaggiare un'altra dorsale (quella del Monte Scollato) che ci fa calare rapidamente alla fredda e dissetante Fonte Perini e di lì, con un sentiero ormai carrareccia, ai boschi di castagno del parcheggio.
Gippi e Esse ci salutano e trotterellano verso casa. Noi guardiamo l’orologio e scopriamo non essere ancora le tre del pomeriggio. L’intensità e la bellezza di questa camminata ci ha fatto smarrire completamente il senso del tempo.