Monti Invisibili

Nelle terre estreme

C’è un ragazzo, un uomo ormai, seduto davanti a un vecchio autobus verde. Il viso smunto esprime quella serenità che non puoi spiegare se non la raggiungi. Pochi giorni dopo morirà.

1990, Chris McCandless, studente brillante, termina gli studi, molla tutto e inizia a viaggiare nell’ovest degli Stati Uniti alla ricerca della libertà nel contatto con la natura incontaminata. Giunge infine in Alaska dove, senza attrezzature e senza preparazione, s’inoltra nei territori selvaggi. Un fucile per procurarsi da mangiare, un autobus abbandonato (soprannominato Magic Bus) come rifugio. 112 giorni dopo muore e il suo corpo viene ritrovato da alcuni cacciatori vicino alle pagine di un diario, con i suoi ultimi pensieri.

Con la consueta abilità narrativa e investigativa Jon Krakauer ripercorre le tappe di Chris in un’indagine profonda delle scelte, gli errori, le motivazioni che hanno condotto un sognatore alla ricerca di uno stato di purezza assoluta a contatto con una natura incontaminata.

 

“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo”.

 

Jon Krakauer, Nelle terre estreme, Rizzoli

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