Monti Invisibili

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L’ombra del Kilimanjaro

“Adoro le lunghe camminate: se dovessi scegliere darei la mia vita da alpinista per un futuro da camminatore”. Questa l’essenza di un lungo trekking al contrario, dalla vetta della più alta montagna africana fino all'Oceano Indiano, attraverso lo Tsavo e i territori Masai.

Un cammino e un racconto nel quale s’intrecciano una natura selvaggia e un'umanità dimenticata, con la storia di un continente e gli echi della vita di personaggi che hanno amato e vissuto l'Africa: Hemingway, Blixen, Finch Hatton e altri meno noti.

 

“Mi ero reso conto dopo la mia prima visita allo Tsavo, che i safari a piedi sono l’unico modo per conoscere fisicamente le regioni selvagge dell’Africa e i loro animali. Mi era capitato di osservare un branco di elefanti dal tetto di una Land Rover... in fondo restavo sempre un osservatore distaccato; era come se mi trovassi in un enorme zoo, dove a essere in gabbia ero io. A piedi invece era tutta un’altra cosa: bisognava studiare la direzione del vento, osservare gli animali per accertarsi che non ci avessero notati, li si sentiva respirare, si udiva lo sbattere delle loro orecchie, il brontolio del loro stomaco. Si sentiva l’odore dei loro escrementi... bisognava procedere con cautela per non calpestare rami secchi che avrebbero fatto rumore”.

 

Rick Ridgeway, L’ombra del Kilimanjaro, Centro Documentazione Alpina

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