Monti Invisibili
Acqualoreto - Baschi
Quota 476 m
Data 27 marzo 2022
Percorso segnato
Dislivello in salita 618 m
Dislivello in discesa 843 m
Distanza 23,62 km
Tempo totale 8:06 h
Tempo di marcia 6:40 h
Cartografia Il Lupo Cammino dei Borghi Silenti
Descrizione Dall’Agriturismo Podere Aqualoreto (398 m) per l’Eremo della Pasquarella (210 m, +1,20 h), Scoppieto (465 m, +56 min.), Civitella del Lago (476 m, +40 min.), il Lago di Corbara (160 m, +2,24 h), Baschi (165 m, +55 min.) e l’Affittacamere Meffi (160 m, +25 min., 25 euro a testa). Tappa per lo più sentieristica e piacevole fino a Civitella del Lago, poi su noiosa carrareccia; Lago di Corbara povero d’acqua.
089 Baschi
088 Baschi
086 Baschi
085 Baschi
084 Baschi
083 Verso Baschi
082 Civitella del Lago
081 Civitella del Lago
079 Civitella del Lago
078 Civitella del Lago
077 Civitella del Lago
075 Civitella del Lago
074 Civitella del Lago
073 Scoppieto
072 Verso Scoppieto
070 Fosso della Pasquarella
069 Fosso della Pasquarella
067 Eremo della Pasquarella
066 Podere Acqualoreto
Acqualoreto - Baschi, 27 marzo 2022. La pipa fuma soffice nel giorno che si fa sera del silente Podere Acqualoreto. I muscoli si acquietano dopo la lunga giornata di cammino, mentre tenui chiacchiere s’intrecciano con Andrea ed Enrico.
Poi a cena Laura ci ammannisce genuini manicaretti e un’aromatica birra artigianale, che ci spingono fra le coltri con le panze ben farcite.
Un giorno ancora buio, a motivo dell’ora legale, desta le membra; Laura bissa con un’abbondantissima colazione e sotto un cielo di alti nembi siamo in marcia su una strada che si fa sentiero, in un’Umbria punteggiata di casolari silenziosi e isolati.
Il cammino è piacevole anche se è angosciante l’aridità della terra: una siccità che non dovrebbe vedersi a fine marzo, con poche primule che occhieggiano nel sottobosco di lecci e carpini, lì dove dovrebbero essere tappeti colorati.
Arriviamo a un arido torrente e attacchiamo la ripida salita che attraverso le antiche pietre dell’Eremo della Pasquarella ci porta ad attraversare tutto il fianco del selvaggio vallone omonimo, che cade nel vicino ma ancora invisibile Tevere.
Fra corbezzoli e cerri il cammino è ripidissimo, come ieri ci aveva ammonito un vegliardo del paese: “Così scosceso che quando ci cadevano i cavalli non andavano neanche a recuperare la sella”.
Il deserto abitato di Scoppieto, due chiacchiere con una affabile vecchietto e con le prime viste sul Tevere e sul Lago di Corbara siamo alla panoramica posizione di Civitella del Lago. Nelle brume appaiono l’Amiata, Orvieto, Montefiascone e il Monte Cimino: questa è sicuramente la tappa più bella di quelle finora.
Visitato il bel borgo e procacciatoci un panino (e una birra), giochiamo a lungo con strade bianche e tratturi sotto un cielo di nubi che esalta il verde di questa regione: quello argenteo degli ulivi, quello grigio dei cerri, quello acceso dei prati e dei nuovi virgulti.
Come scriveva nel 1875 John Burroughs: “Il camminatore non è semplicemente uno spettatore del panorama della natura, ma ne prende parte. Fa esperienza del paese che attraversa, lo gusta, lo sente, lo assorbe. Il viaggiatore dentro la sua bella carrozza lo vede soltanto”.
Lambiamo un Lago di Corbara paurosamente povero di acque e gli ultimi saliscendi ci depositano finalmente a Baschi, borgo meno silente e ordinato degli altri, alto sul Tevere a su una rombante autostrada.