Monti Invisibili

Melezzole - Acqualoreto

Quota 997 m

Data 26 marzo 2022

Percorso segnato

Dislivello in salita 844 m

Dislivello in discesa 948 m

Distanza 22,20 km

Tempo totale 8:22 h

Tempo di marcia 6:16 h

Cartografia Il Lupo Cammino dei Borghi Silenti

Descrizione Dall’Agriturismo Il Vallone di Melezzole (518 m) per Melezzole (611 m, +17 min.), la Posta del Prete (801 m, +1,05 h), Monte Croce di Serra (997 m, +33 min.), Monte Melezzole (994 m), Morruzze (560 m, +3,21 h), Morre (538 m, +15 min.), Acqualoreto (425 m, +34 min.) e l’Agriturismo Podere Aqualoreto (398 m, +11 min., 35 euro a testa più 25 la cena). Tappa montana e piacevole fra boschi di castagno fino al decimo chilometro, poi su noiosa carrareccia fino a quando diventa sentiero. Sottobosco arido e con pochi fiori.

Mappa Cammino dei Borghi Silenti

Traccia GPS

Altimetria Cammino dei Borghi Silenti
Podere Acqualoreto

065 Podere Acqualoreto

Pereidolia

064 Pareidolia

Acqualoreto bookcrossing

062 Acqualoreto bookcrossing

Acqualoreto

061 Acqualoreto

Acqualoreto

060 Acqualoreto

Acqualoreto

059 Verso Acqualoreto

Morre

058 Morre

Morre

055 Morre

Morre

054 Morre

Morre

053 Morre

Morruzze

052 Morruzze

Morruzze

051 Morruzze

Morruzze

050 Morruzze

Morruzze

049 Morruzze

Monte Croce di Serra

046 Verso Morruzze

Monte Croce di Serra

045 Verso Morruzze

Monte Croce di Serra

042 Monte Croce di Serra

Melezzole

041 Melezzole

Monte Croce di Serra

040 Monte Croce di Serra

Monte Croce di Serra

039 Monte Croce di Serra

Monte Croce di Serra

038 Verso Monte Croce di Serra

Monte Croce di Serra

037 Verso Monte Croce di Serra

Monte Croce di Serra

036 Verso Monte Croce di Serra

Melezzole

034 Melezzole

San Vitale de Murellis

033 San Vitale de Murellis

San Vitale de Murellis

032 San Vitale de Murellis

San Vitale de Murellis

031 San Vitale de Murellis

Melezzole

030 Melezzole

Melezzole

029 Melezzole Fiat 126

Melezzole - Acqualoreto, 26 marzo 2022. I vicoli silenziosi di Melezzole risuonano dei nostri passi, mentre sbuffiamo in aria piacevoli nuvole di sigaro. Un signore ci chiede il permesso di parcheggiare vicino alla nostra panchina e attacca bottone sui pregi della Panda primo modello; un vecchio dagli occhi giovani con una cesta di legna si avvicina ed esclama: “Benvenuti!”. Non è solo la consapevolezza del valore economico del Cammino: c’è un piacere, un’affabilità; l’orgoglio di chi t’invita nella sua bella casa, dopo tempo che non giungeva più nessuno.

A cena da Semiramide, dal nome della mamma fondatrice, unico ristorante del borgo, per un ottimo pasto di prelibatezze locali e poi nel buio del bosco rientriamo alla nostra dimora per una profonda notte di sonno.

La luce trafila dagli scuri ed eccoci già alla colazione, discorrendo con Roberto, Elisa (più la piccola Sofia) che con passione e fatica conducono azienda agricola e ospitalità.

E poi in cammino su per la montagna in ancora scheletrici boschi di castagno. L’Umbria è terra di boschi: se penso al Barone rampante di Italo Calvino, lo immagino ambientato da queste parti.

Saliamo e saliamo dolcemente e siamo sul crinale sassoso che si apre sulla Valle del Tevere e sul Lago di Corbara, da una parte, e sul Vettore e il Terminillo innevati dall’altra. Attraversiamo una macchia mediterranea che tradisce influssi marini e siamo ai 997 metri di Monte Croce di Serra, da dove abbracciamo quasi tutto il nostro anello.

Scendiamo in assolati e piacevoli boschi di castagno su un tratturo che conserva il fascino di un sentiero. Ambiente solitario, non un incontro, non una fonte, non un animale. L’Umbria non è solo una piccola regione: è un mondo intero dove anche il tempo ha un ritmo differente.

Arrivati a fondo valle ci tocca la replica della brutta e noiosa strada di ieri: una faticosa salita, interminabile e assolata, seguita da una discesa dai medesimi attributi.

Poi finalmente la strada si fa sentiero nel profondo della macchia. La fame inizia a mordere, la voglia di una fonte anche. Ancora un po’ di saliscendi e siamo al minuscolo e panoramico borgo di Morruzze, dove l’unica fontana sciacqua via un po’ di stanchezza. Poca strada per Morre e nel locale circolo ANSPI birra, tramezzino e patatine completano l’opera.

Non manca molto per l’affascinante abitato di Acqualoreto. Solita accoglienza cordiale e pochi passi ancora per la meritata doccia nell’omonimo Podere.

Fra poco una pipa. Scriveva Robert Louis Stevenson nel 1876: “Non c’è miglior pipa di quella che si fuma dopo un buon giorno di marcia; l’aroma del tabacco è indimenticabile, così secco e fragrante, così pieno e buono”.

E poi non importa quanto tu abbia faticato durante il cammino, quanto ti sia annoiato e sofferto la sete. Quando arrivi alla sera e posi lo zaino sei sempre felice.

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