Monti Invisibili

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Il Monte Analogo

Romanzo d'avventure alpine non euclidee e simbolicamente autentiche

Raramente un libro così breve, e per giunta incompiuto, può dare tanto a chi si avventuri fra le sue righe… a patto che abbia la sensibilità per scoprirlo.

La storia immaginata da René Daumal è semplice: un gruppo di esperti alpinisti parte per mare a bordo della nave Impossibile, alla ricerca di una montagna la cui vetta è più alta di tutte le vette. Il monte non è tracciato su alcuna mappa a causa della curvatura spaziotemporale creata dalla sua mole. Dopo una navigazione “non euclidea” approdano sull’isola del Monte Analogo e dopo diversi incontri partono alla conquista della mitica cima che unisce cielo e terra.

La morte coglie Daumal prima di “arrivare in cima” – nel 1944 a soli 36 anni – ma il testo diviene un libro di culto per generazioni di alpinisti, e non solo, alla ricerca di una metafisica dell’alpinismo, di una montagna che è più idea che realtà, esperienza interiore oltre che reale. Un percorso di liberazione dalla prigione dell’esistenza alla quale siamo purtroppo abituati. Il libro è incompiuto, la fine è aperta e ognuno può scrivere la sua.

 

“Ora, da sempre, gli uomini giunti a vivere una conoscenza hanno visto venire a sé altri uomini che domandavano loro la strada; coloro che avevano una meta e un desiderio di andare ricevevano le indicazioni e si mettevano in cammino. Ma la maggior parte restava lì, accontentandosi di imparare a memoria le spiegazioni del maestro, di abbellirle con la retorica, di disporle in forme logiche, infine di tracciare delle mappe; e, ciò facendo, immaginava di viaggiare”.

 

René Daumal, Il Monte Analogo, Adelphi

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