Monti Invisibili

Aria sottile

Maggio 1996, cinque spedizioni sono in marcia per raggiungere gli 8.848 metri del Monte Everest, fra loro Jon Krakauer, giornalista e alpinista con il compito di documentare l’ascensione per i suoi lettori. Ma un improvviso mutamento volge repentinamente il meteo a tempesta a oltre 8.000 metri di quota. E lì, ambizioni, gelosie, scelte sbagliate e tutto il carosello di lucrose spedizioni commerciali trasformano l’ascensione in tragedia. Alla fine di quella giornata – il 10 maggio 1996 – si conteranno 9 morti e alcuni amputati.

Una cronaca avvincente, che tiene col fiato sospeso, della lotta contro la morte a 8.000 metri e delle scelte, delle circostanze e dei ritardi che condussero a tale tragedia.

 

“Qualunque idiota può salire in cima a questa collina, se è abbastanza deciso a farlo – osservò Hall. Il punto è tornare indietro vivi”.

 

Jon Krakauer, Aria sottile, Corbaccio

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