Monti Invisibili
Con lo smartphone sui sentieri
Fra le tante funzionalità degli attuali smartphone c’è anche il ricevitore satellitare e quindi chi non possiede e non vuole dotarsi di un convenzionale e costoso gps cartografico, può proficuamente utilizzare uno di questi dispositivi. Si tratta però di un uso non specifico per questo strumento e che presenta alcune criticità.
La prima e più evidente è data dalla limitata durata della batteria, ulteriormente messa alle corde dall’attivazione del ricevitore gps. Inoltre la frequente attivazione dello schermo per la consultazione, conduce a un ulteriore calo dell’autonomia che può arrivare ad attestarsi sulle 4 o 5 ore: insufficiente per una normale escursione e anche per rimanere entro parametri di sicurezza. Non è quindi possibile utilizzare lo smartphone in maniera continuativa durante le uscite di più lunga durata, quando ci si dovrà limitare a consultarlo solo quando si hanno dubbi sulla giusta direzione.
L’autonomia può essere però aumentata utilizzando lo strumento in modalità aereo o comunque disattivando bluetooth, WiFi e connessione dati. Poco pratica invece l’idea di dotarlo di una seconda batteria, soluzione che obbligherebbe alla poco raccomandabile apertura dello smartphone fra fango e terra. Meglio eventualmente acquistare una batteria tampone con la quale alimentarlo esternamente, come la Sony CP-V3A, con una capacità di 3.000 mAh. Altrimenti si può optare per una batteria maggiorata specifica per il nostro modello di cellulare e che faccia corpo unico con questo: soluzione che a fronte di un relativo aumento di peso e delle dimensioni, conduce anche a una migliore maneggiabilità del complesso.
Il secondo aspetto da considerate è quello della cartografia. Infatti se si vuole visualizzare una mappa, ci si deve connettere al web, o tramite la rete telefonica oppure via WiFi. Solo che questo, come detto, riduce l’autonomia e inoltre una connessione dati non è sempre disponibile sui sentieri. Esistono però delle basi cartografiche da scaricare a casa e da utilizzare poi in modalità offline. Fra queste Freizeitkarte (www.freizeitkarte-osm.de), basata sulle mappe OpenStreetMap (www.openstreetmap.org). Essendo comunque implementata su base volontaria, questa cartografia possiede un grado di completezza e di affidabilità variabile da zona a zona. Oltre che per Garmin, queste mappe digitali sono disponibili anche per gli smartdevice Android, sui quali vengono gestite tramite diverse app di navigazione scaricabili da Google Play, come Locus Map e OruxMaps. Quest’ultima è in grado anche di registrare la traccia e di seguirne una preimpostata.
A pagamento c’è la cartografia TwoNav (www.twonav.com), che viene gestita attraverso l’omonima l’app. Se vi interessano invece solo zone circoscritte, ci sono diverse app specifiche. Ad esempio Trekkart, che mette a disposizione gratuitamente la cartografia escursionistica del Trentino in scala 1:25000. Le mappe sono fruibili offline per utilizzarle anche dove non c’è campo. SibilliniMaps presenta invece oltre cento percorsi di montagna con i relativi tracciati gps, le strutture ricettive e i punti di interesse utili per esplorare i Monti della Sibilla (www.sibillinimaps.it).
Ma il limite fondamentale per l’impiego di un normale smartphone per l’orientamento escursionistico è fornito dalla fragilità del sistema: polvere, fango, acqua, umidità e temperature elevate – per tacere degli effetti di eventuali cadute sull’ampio e fragile schermo LCD – possono mettere a dura prova la resistenza del nostro device e quindi anche la certezza del nostro orientamento. A questo si deve inoltre aggiungere la difficoltà di visione di questi display in pieno sole e la minore precisione dei ricevitori gps integrati rispetto a quelli di un navigatore specifico.
Esistono comunque alcuni modelli rugged concepiti per resistere senza danni ad acqua, salsedine, sabbia, umidità e urti. Attualmente, ad esempio, il Samsung Xcover 3, il Quechua Phone 5.0, il Sony Xperia Z2. Per proteggere lo smartphone c’è anche Otterbox, una serie di custodie integrali multistrato, impermeabili e antiurto, capaci di perdonare l’attimo di disattenzione che provoca il danno (www.otterbox.it).
In definitiva, quindi, utilizzare uno smartphone per l’orientamento escursionistico deve essere considerato un’alternativa di ripiego; ma soprattutto se si è affezionati alla vecchia carta e bussola, disporre anche di un cellulare con gps e cartografia digitale è comunque una sicurezza in più.