Monti Invisibili
Rifugio Sebastiani - Cartore
Quota 2.102 m
Data 28 giugno 2024
Percorso segnato
Dislivello in salita 159 m
Dislivello in discesa 1.268 m
Distanza 10,50 km
Tempo totale 4:20 h
Tempo di marcia 4:02 h
Cartografia Il Lupo Velino-Sirente
Descrizione Dal Rifugio Sebastiani (2.102 m) per il Passo del Puzzillo (2.073 m, +43 min.), la Selletta delle Solagne (1.961 m, +41 min.), il Lago della Duchessa (1.778 m, +35 min.), il Rifugio Gigi Panei (1.668 m, +30 min.) e la Val di Fua fino a Cartore (931 m, +1,33 h). Agevole discesa in ambiente fiorito e denso di mandrie al pascolo.
113 Il Chioschetto Casali di Collepizzuto
112 Lago della Duchessa
111 Lago della Duchessa
110 Lago della Duchessa
109 Lago della Duchessa
108 Passo del Puzzillo
107 Dal Rifugio Sebastiani
106 Rifugio Sebastiani con Eleonora Saggioro
105 Rifugio Sebastiani
103 Rifugio Sebastiani
000 Sesta tappa dislivello
Cartore, 28 giugno 2024. Mi piace dormire in rifugio: il piacere di quattro chiacchiere dopo cena alle luci soffuse della sala comune; un sigaro o una pipa nell’aria luminosa di un tramonto di quota; le albe infocate nel freddo del mattino. Eppure io in rifugio ho sempre dormito malissimo: sarà la stanchezza eccessiva, i piedi che sbattono sulle traverse di letti troppo corti, l’immancabile caldo nelle camerate. E anche questa volta la notte non si è smentita. Eppure è sempre una felicità.
Caffellatte, pane e marmellata, una foto con Eleonora e siamo di nuovo in cammino per l’ultima breve tappa della nostra avventura.
Una giornata limpida si staglia su prati fioriti dai graditi sentori di alta quota. Valichiamo nell’ordine il Passo del Puzzillo, la Selletta delle Solagne e caliamo verso un Lago della Duchessa che è uno spicchio di cielo perso fra i monti. Mandrie di bovini e branchi di cavalli convergono per l’abbeverata da ogni valle verso lo specchio d’acqua, con un’immagine da film western.
Una sosta al Rifugio Gigi Panei e c’insinuiamo nell’ombrosa Val di Fua, su svolte ripide e brecciose che svegliano tutti i 160 chilometri che abbiamo nelle gambe.
Un tizio appostato nell’ombra: è Giovanni che ci attende all’uscita per riportarci infine a casa.
Ma prima è d’uopo un ristoro e una celebrazione al piacevole Chioschetto Casali di Collepizzuto. Taglieri, focacce, numerose birre e gelato per concludere piacevolmente questa ennesima sgambata che non ha deluso le aspettative.
Forse solo più impegnativa di quanto ce l’aspettassimo, con una combinazione giornaliera chilometri/dislivello un po’ eccessiva. Da farne tesoro per le prossime avventure.