Monti Invisibili

Saltare lo steccato

Da nomade appassionato Bruce Chatwin riteneva che la vera casa dell’uomo non è una casa, ma la strada, e che la vita stessa è un viaggio da fare a piedi.

Sono anch’io convinto dell’argomento, considerati i malesseri della moderna sedentarietà, le nevrosi che cagiona vivere rinchiusi fra mura e iperaffollate metropoli e, al contrario, quanto sublime piacere inducano nell’animo il viaggio e il contatto con la libera natura.

Ecco allora questa breve raccolta di racconti, di viaggio e di cammino, perché strada e sentiero sono due facce della stessa medaglia: una scusa per scavalcare lo steccato, tornare bambini e continuare a crescere.

 

"Il sentiero! Quale via di comunicazione ha più fascino di un sentiero? La ferrovia, forse, in grado di inoltrarsi nel territorio senza violarlo. Oppure l’aria e l’acqua, capaci di aprirsi al passaggio per poi richiudersi senza impronte. Ma il sentiero è superiore, questa traccia che riconduce all’uomo, alla sua fatica, ai suoi tempi, alla sua storia: un’orma lasciata nel tempo e nello spazio da chi ci ha preceduto.

 

Forse questa è anche una delle differenze fra il cammino di quota e quello di pianura: in montagna il paesaggio è grandioso, imponente ma rarefatto, con pochi distanti particolari che si stagliano su visioni lontane; in pianura sei immerso nei particolari che si susseguono e cambiano in un continuo senza fine".

 

Marco Sances, Saltare lo steccato, ilmiolibro

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